
Castel Volturno. Brutte notizie per l’area sud della costa casertana, dato che il Pronto Soccorso del Pineta Grande situato a Castel Volturno rischia davvero di chiudere.
A determinare questo scenario così drammatico è il debito che la Regione Campania, per conto del servizio sanitario nazionale, ha nei confronti della struttura ospedaliera. Un debito di circa 16 milioni di euro.
Un debito che non viene saldato da circa un anno. Cosa che grava e non poco sul bilancio, unica con un Pronto Soccorso attivo e che serve circa 100 mila persone.
Una situazione davvero insostenibile, che ha spinto la direzione dell’ospedale ad arrendersi in pratica. E per questo ha annunciato che presto tutte le attività sanitarie, comprese quelle di emergenza, saranno sospese.
Tale documento, è stato già inviato all’Ente regionale di Santa Lucia guidato dal presidente Vincenzo De Luca, all’assessore al Bilancio, alla Prefettura di Caserta, al Comune di Castel Volturno e all’Asl territoriale.
Nel documento, firmati da Vincenzo Schiavone, presidente della struttura, subito viene evidenziata la gravità della situazione affermando che presto ci sarà “Un’interruzione forzata dell’attività di ricovero e di pronto soccorso del Pineta Grande Hospital, dal 18 luglio al 5 settembre”.
Per tale ragione, le persone saranno costrette a recarsi in altre strutture ospedaliere per ricevere assistenza medica, e le più vicine sono a Pozzuoli, Giugliano e Sessa Aurunca. Quindi, senza il Pineta Grande, i cittadini si vedranno costretti a percorrere almeno 30 chilometri per ricevere assistenza. Distanza che potrebbe risultare fatale per le persone che hanno urgente e immediato bisogno di ricevere cure mediche. Un solo secondo può fare la differenza tra vita e morte in alcuni casi. E con una tale distanza, aumenta anche il tempo, e quindi le probabilità che le condizioni delle persone in stato di emergenza si aggravino o addirittura risultino fatali.
A rischio sono tantissime persone, dato che il “Pineta Grande”, nel suo Pronto Soccorso, accoglie oltre 60mila accessi annui. Il problema purtroppo sono i tetti di spesa che la Regione impone alla struttura, che da anni sono in default.
Ogni struttura ospedaliera pubblica, ha un budget, e può erogare prestazioni sanitarie entro i limiti dello stesso. E purtroppo il Pineta Grande raggiungerà il limite il 18 luglio.
Da quel giorno, la struttura dovrebbe accogliere i pazienti in maniera gratuita, cosa impossibile. Perché andrebbe in perdita, senza copertura né per il personale né per i fornitori. In pratica, chi avrà bisogno di cure, dovrà pagarle di tasca propria, anche se è in condizioni gravi. Questo trasformerà di fatto una struttura pubblica in una privata. Condizioni che favorirebbero solo i ricchi, mentre coloro che non possono permetterselo rischiano di essere abbandonati nel momento di maggior bisogno.
Uno scenario davvero drammatico che colpirebbe tutto il litorale. Su ciò che sta accadendo è intervenuto anche il Sindaco di Castel Volturno Pasquale Marrandino, il quale ha scritto una lettera alle istituzioni dopo aver ricevuto il comunicato: “Se davvero dovesse accadere, sarebbe una vera e propria catastrofe. A Castel Volturno vivono migliaia di persone in condizioni di precarietà, con una capacità di spesa inferiore anche a un euro al giorno. Il “Pineta Grande” rappresenta per loro non solo un presidio sanitario, ma anche un punto di riferimento sociale. Senza mezzi propri e con transporti pubblici scarsi come potrebbero raggiungere strutture adeguate che sono lontane anche decine di chilometri in caso di emergenza? Determinate condizioni non si possono analizzate solo con la freddezza dei numerie dei bilanci”.
La chiusura del Pineta Grande trasformerebbe una crisi finanziaria in una vera e propria tragedia umanitaria.