
NAZIONALE – L’Italia intensifica la lotta alla pirateria digitale, colpendo per la prima volta non solo i gestori delle reti illegali di IPTV (Internet Protocol Television), ma anche gli utenti. Sono state infatti emesse 2.266 multe agli abbonati ai servizi di streaming illegale, distribuiti in 80 province italiane. L’operazione è frutto di un’azione congiunta di Agcom, Guardia di Finanza, Lega Serie A e Procure, che ha individuato i trasgressori tramite gli indirizzi IP e le tracce dei pagamenti digitali.
Gli utenti sanzionati dovranno pagare una multa di 154 euro, che può salire fino a 5.000 euro in caso di recidiva. Il generale Gaetano Cutarelli della Guardia di Finanza ha spiegato che il nuovo sistema consente di bloccare lo streaming illegale in soli due minuti, anche per i server ospitati all’estero, garantendo un’efficace protezione dei diritti dei broadcaster.
L’operazione punta a tutelare i ricavi delle emittenti televisive e del settore sportivo, colpiti dalla diffusione della pirateria. Tuttavia, non mancano le critiche: molti utenti ritengono che i costi elevati degli abbonamenti legali siano la causa principale del fenomeno.
Nel frattempo sono in corso attività per individuare altri utenti, sfruttando anche le tracce dei pagamenti digitali avvenuti. Non può dirsi tranquillo, dunque, neanche chi ha da un po’ interrotto l’attività illegale, perché le sanzioni potranno essere applicate retroattivamente.