
NAZIONALE – Il Fisco intensifica la lotta all’evasione fiscale concentrandosi sui grandi debitori e sui patrimoni nascosti, in particolare quelli detenuti all’estero. Al centro del nuovo piano d’azione c’è l’evasometro, uno strumento potenziato grazie all’integrazione delle banche dati e all’utilizzo di tecnologie avanzate. Già sperimentato nel 2019, oggi consente controlli più efficaci e mirati su chi presenta debiti fiscali superiori ai 50.000 euro, sfruttando l’incrocio di informazioni fiscali internazionali, segnalazioni finanziarie e movimenti bancari.
L’obiettivo non è colpire indiscriminatamente i contribuenti, ma concentrare l’attenzione su soggetti ad alto profilo di rischio fiscale, escludendo chi non ha reale capacità di adempimento, come le imprese in fallimento o le cosiddette “società cartiere”. Queste ultime, pur movimentando grandi somme, non possiedono beni reali e sono quindi di scarso interesse operativo.
Le verifiche si focalizzeranno invece su anomalie gravi, come la chiusura irregolare delle partite IVA o la simulazione di vendite e intestazioni fittizie. Le attività saranno coordinate dalla UIPAR (Unità Integrata Permanente di Analisi del Rischio), che assegnerà un punteggio di rischio fiscale a ciascun contribuente, definendo così priorità e strategie d’intervento.
Elemento chiave sarà la “Silver Notice”, un protocollo internazionale che consente di interrogare le banche dati di oltre 50 paesi, rendendo possibile l’individuazione di beni e risorse finanziarie occultate all’estero. Inoltre, l’obbligo di aggiornamento mensile dei dati garantirà un monitoraggio costante dei soggetti a rischio.
Questo approccio rappresenta un salto di qualità nelle strategie di contrasto all’evasione: non solo repressione, ma anche prevenzione, per bloccare sul nascere operazioni fraudolente e preservare le risorse pubbliche.