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Calci e pugni all’ex, scatta ordinanza

AIROLA. Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato di Benevento ha eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale sannita nei confronti di un uomo di 41 anni residente ad Airola. L’uomo è gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia ed è stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento all’ex compagna e ai luoghi da lei abitualmente frequentati. Disposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento e condotta dalla Squadra Mobile, ha portato alla luce un quadro preoccupante di comportamenti violenti, vessatori e persecutori messi in atto dall’indagato a partire dalla primavera del 2023, anche alla presenza dei figli minori della coppia.

Secondo quanto ricostruito grazie alla denuncia della donna e alle testimonianze raccolte, l’uomo avrebbe più volte aggredito fisicamente la compagna con sputi, schiaffi, calci, pugni e persino tentativi di strangolamento. Le violenze sono state documentate anche attraverso immagini, video, conversazioni e referti medici.

Tra gli episodi più gravi, spicca quello in cui la donna, colpita con un pugno al braccio, ha riportato una frattura scomposta all’ulna, per la quale si è reso necessario un intervento chirurgico all’ospedale “Fatebenefratelli” di Benevento. In un’altra occasione, l’uomo l’avrebbe aggredita mentre si trovava nella doccia, causandole lividi sulla schiena e sull’avambraccio.

Le indagini hanno inoltre accertato un clima di controllo oppressivo: la vittima veniva isolata da amici e familiari, costretta a subire verifiche continue sul cellulare e monitoraggi costanti dei suoi spostamenti.

Anche dopo la fine della convivenza, l’uomo avrebbe continuato a perseguitarla con minacce, appostamenti e incursioni sul posto di lavoro e presso l’abitazione della madre della donna.

Il provvedimento eseguito si colloca nella fase delle indagini preliminari. L’indagato, su cui non pesa al momento alcuna condanna definitiva, è da considerarsi presunto innocente fino all’eventuale sentenza definitiva.

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