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Cellulare per telefonate dal carcere, 7 nei guai: c’è il killer dei due fratelli

SANTA MARIA CAPUA VETERE/SAN CIPRIANO D’AVERSA/MARCIANISE. Un telefono Zte, corredato da una scheda Digo Mobile, sarebbe stato utilizzato dai detenuti della stanza numero 2 del Reparto Rio nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere per contattare amici e familiari dall’interno della struttura.

È questo il motivo alla base della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Iolanda Gaudino nei confronti di sette imputati, accusati di aver agevolato l’introduzione e l’uso illecito di dispositivi di comunicazione da parte di persone private della libertà. Gli episodi contestati risalirebbero a luglio 2024.

Il prossimo ottobre, dovranno comparire davanti al giudice monocratico Valeria Maisto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere: Antonio Mangiacapre, 54 anni, originario di San Cipriano d’Aversa e già noto per l’omicidio dei fratelli Marrandino, freddati a colpi d’arma da fuoco nei pressi dello svincolo Nola-Villa Literno verso Succivo; Vincenzo Acerra, 58 anni, di Marcianise; Mario Aurora, 34 anni, di Catania; Ernesto Buffoni, 54 anni, di Santa Maria a Vico; Cipriano Franco Guida, 74 anni, residente a Casaluce; Giuseppe Menditto, 44 anni, di Aversa; e Vito Vacchiano, 21 anni, di Pontecagnano.

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