
SAN TAMMARO/SANTA MARIA CAPUA VETERE. C’è un destino che a volte sembra accanirsi, intrecciando le vite e le morti con fili invisibili e crudeli. È quello che ha segnato per sempre la storia di Christian Cantiello, 26 anni, di Santa Maria Capua Vetere, morto nella notte tra venerdì e sabato mentre rientrava da una festa sul litorale domizio. Ma ciò che più sconvolge non è solo la giovane età spezzata troppo presto, né il dolore che ha travolto la sua famiglia, ancora segnata da una tragedia recente: Christian ha perso la vita proprio in una fatalità , come il padre, rimasto vittima di un incidente sul lavoro.
La tragedia si è consumata sulla provinciale 229, nel tratto che collega il Real Sito di Carditello a Frignano. Christian era in sella alla sua Kawasaki 300, acquistata con i risparmi messi da parte lavorando duramente come cameriere e coltivando il sogno di diventare un barman professionista. Con lui viaggiava anche la fidanzata, 27 anni: secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, la giovane è caduta dalla moto poco prima dell’impatto ed è rimasta ferita in modo non grave.
Per cause ancora in fase di accertamento, il 26enne ha perso il controllo della moto ed è finito contro la recinzione di una baracca. L’urto è stato violentissimo: il corpo di Christian è stato sbalzato per decine di metri, finendo in un fossato. A soccorrerlo sono stati alcuni automobilisti di passaggio e poi i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Trasportato in condizioni disperate all’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, Christian è spirato pochi minuti dopo l’arrivo.
Un dolore straziante per chi lo conosceva e sapeva quanto fosse legato alla sua famiglia. Solo pochi anni fa aveva vissuto un altro incubo, quando il padre, 59 anni, aveva perso la vita in un incidente sul lavoro proprio nei pressi di quella stessa strada maledetta. Fu Christian, quella volta, ad accorrere per primo, provando invano a strapparlo alla morte. Ora, su quel tratto d’asfalto già carico di ricordi laceranti, il destino ha riservato a lui la stessa sorte.
Christian amava la vita: le moto, il calcio, gli aperitivi preparati con cura. Lavorava in un agriturismo a Presenzano e, in passato, era stato parte della famiglia di un noto ristorante-pizzeria di Pontelatone. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo semplice, pieno di entusiasmo e di sogni. Lascia la madre, infermiera all’ospedale “Melorio”, e due sorelle, Debora e Danila, con cui aveva un legame profondo. Negli ultimi anni era diventato anche zio e spesso dedicava il tempo libero al nipotino.
La comunità di Santa Maria Capua Vetere è sconvolta. I social sono pieni di messaggi di cordoglio e di incredulità. «Una persona speciale andata via troppo presto», scrivono i suoi ex datori di lavoro. Domani l’autopsia darà il via libera alla restituzione della salma per l’ultimo saluto.
Ma per chi resta, rimane il vuoto incolmabile e la dolorosa consapevolezza che, lungo quella strada maledetta, Christian ha incontrato per l’ultima volta il suo destino, nello stesso punto in cui aveva cercato di salvare suo padre.