MARCIANISE. Questa mattina, dalle ore 11:00 alle 12:00, si è tenuta l’ennesima manifestazione dei lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise. Un’ora di sciopero simbolico ma fortemente significativo, che ha coinvolto i turni interessati, per ribadire con forza la contrarietà alle nuove provocazioni aziendali.
Al centro della protesta, la comunicazione formale da parte dell’azienda in merito alle dimissioni volontarie e incentivate, secondo le linee guida suggerite dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Una proposta che le organizzazioni sindacali – RSU JCI, FIOM, FIM, UILM e FAILMS – respingono in toto, giudicandola inaccettabile. “Questo Piano non ci interessa!” è la risposta chiara e unitaria rivolta al Ministro Adolfo Urso e alla dirigenza aziendale.
Secondo i rappresentanti dei lavoratori, tutte le opzioni alternative presentate finora nelle diverse fasi della lunga vertenza sono già state rifiutate dalla totalità del personale, che continua a lottare con determinazione per la difesa del presidio industriale di Marcianise. La convinzione condivisa è che lo stabilimento abbia ancora un ruolo strategico da svolgere all’interno della multinazionale Jabil, e che esistano tutte le condizioni per un rilancio produttivo reale e duraturo.
Il comunicato ribadisce anche la volontà di procedere per vie legali, annunciando che gli uffici legali delle organizzazioni sindacali sono già pronti ad avviare le necessarie impugnative contro eventuali forzature da parte dell’azienda.
“Ogni giorno ci sentiamo colpiti nella nostra dignità di lavoratori, professionisti e cittadini italiani”, dichiarano i sindacati, “ma questa lotta è solo all’inizio. La nostra determinazione è forte e presto scoprirete fino a dove può arrivare”.
La vertenza Jabil, ormai simbolo della precarietà industriale nel Sud Italia, continua dunque con un fronte sindacale compatto e il pieno sostegno dei lavoratori, sempre più decisi a difendere con ogni mezzo il loro futuro occupazionale e produttivo.
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