
Aversa. Una maxi truffa fiscale da oltre 347 milioni di euro è stata scoperta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, in seguito a un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord. Il blitz ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal GIP del Tribunale, e a numerose perquisizioni nei confronti di 39 società e diversi studi di commercialisti tra Casoria, Roma e Milano.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal Gruppo di Frattamaggiore, le società coinvolte avevano già beneficiato illecitamente di crediti per investimenti nel Mezzogiorno mai realizzati. Nonostante ciò, avevano continuato a comunicare all’Agenzia delle Entrate la disponibilità di ulteriori crediti, sfruttando in maniera fraudolenta le agevolazioni fiscali previste dal Decreto “Crescita Italia” (Dl 34/2019).
Il meccanismo illecito si basava sulla trasformazione fittizia di perdite fiscali e eccedenze ACE (Aiuto alla Crescita Economica) in crediti d’imposta, per un ammontare dichiarato di centinaia di milioni di euro, senza che vi fosse alcuna reale documentazione a supporto.
Le Fiamme Gialle hanno ricostruito l’intero flusso di crediti fasulli: 328,5 milioni di euro derivanti da cosiddetti DTA (Deferred Tax Assets) e 18,5 milioni da crediti legati a investimenti nel Sud mai effettuati. Il sequestro ha riguardato anche i cessionari successivi, ossia soggetti che avevano ricevuto una parte delle risorse illecite.
Un capitolo a parte riguarda due società veicolo individuate dagli investigatori: una società di capitali e un fondo comune d’investimento lussemburghese con sede secondaria in Italia, che avrebbero ricevuto 129 milioni di euro di crediti poi oggetto di ulteriori transazioni, finalizzate all’ottenimento di profitti indebiti.
L’operazione rappresenta un duro colpo ai sistemi di frode fiscale organizzata, che spesso sfruttano normative complesse per ottenere vantaggi milionari a danno dello Stato.