
Santa Maria Capua Vetere/Capua. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha deciso di contestare la sentenza di assoluzione nei confronti di Angelo Di Costanzo, 56 anni, residente a Santa Maria Capua Vetere, e Vittorio Vinciguerra, 52 anni, di Capua. I due, entrambi membri della polizia penitenziaria, erano stati coinvolti nelle indagini sugli episodi di violenza avvenuti il 6 aprile 2020 all’interno della casa circondariale “Francesco Uccella”.
La Corte d’Appello di Napoli, per decisione del presidente della Terza Sezione Penale, ha fissato l’udienza per il 27 marzo. I due agenti sono stati gli unici ad essere processati con il rito abbreviato, mentre per altri 107 imputati, tra cui agenti, dirigenti del Dap e personale medico, il procedimento è in corso dinanzi alla Corte d’Assise. In primo grado, la Procura aveva richiesto una condanna di 6 anni per Di Costanzo e 3 anni e 8 mesi per Vinciguerra.
Le accuse a loro carico includono lesioni, abuso di autorità e tortura. Tra coloro che hanno testimoniato contro di loro vi è anche Gaetano Manganelli, ex comandante, il quale sta affrontando il giudizio con rito ordinario. Tuttavia, nella sentenza di assoluzione, il giudice Pasquale D’Angelo ha ritenuto poco affidabili le dichiarazioni di Manganelli. Secondo il magistrato, non si può escludere che il testimone abbia rilasciato le sue dichiarazioni con un secondo fine, cercando di distogliere da sé le accuse e ottenere il favore dell’accusa, arrivando persino a incolpare ingiustamente altri soggetti. Questo elemento è stato determinante per l’assoluzione dei due agenti in primo grado.