CASAL DI PRINCIPE/CAPUA. Emessa di primo grado per gli appartenenti alla famiglia Del Vecchio coinvolti nell’operazione della squadra mobile sulle armi del clan.
I pubblici ministeri della Dda Simona Belluccio e Vincenzo Ranieri avevano chiesto 34 anni complessivi di reclusione invocando 12 anni per il ras Carlo Del Vecchio, per tutti “Carlino”, già detenuto e ritenuto il capozona dei Casalesi per l’area di Capua; 9 anni per il cugino Pasquale Diana; 6 anni e mezzo ciascuno per Carlo e Leopoldo Diana, anche loro cugini del ras.
Il gup Vinciguerra in abbreviato ha inflitto 12 anni a Del Vecchio, recluso al carcere duro; 8 anni e 8 mesi di reclusione per Pasquale Diana e 5 anni e 4 mesi per Leopoldo e Carlo Diana.
L’indagine è stata portata avanti dalla Sezione Criminalità Organizzata coordinata dalla DDA di Napoli a seguito del sequestro di armi nell’ aprile 2022 nella zona della discarica di Bortolotto, al confine tra Castel Volturno e Cancello Arnone. Le armi furono trovate nei bidoni di un’azienda bufalina.
L’arsenale
Mediante l’intervento di una pala meccanica, furono trovati tre bidoni occultati a circa 3 metri di profondità, all’interno dei quali erano nascoste numerosissime armi di micidiale potenzialità offensiva, tra cui, oltre a pistole, fucili e silenziatori, una granata di fabbricazione “ex Jugoslavia”, tre fucili mitragliatori, di cui due “Kalashnikov”, quattro pistole mitragliatrici, di cui tre di marca “UZI”, un fucile a pompa e circa 300 cartucce di vario calibro.
L’armamento e il munizionamento in questione, in buona parte clandestino poiché le matricole sono risultate abrase, è stato sottoposto a sequestro e, data la presenza di un ordigno esplosivo, venne chiamata sul posto personale del Nucleo Artificieri della Questura di Napoli che, adottate le misure di sicurezza del caso, fece brillare la granata sul posto.