MADDALONI/SANTA MARIA CAPUA VETERE/RECALE/MARCIANISE/CURTI/PORTICO. In questi minuti è stata emessa, dinanzi alla terza sezione corte d’appello di Napoli, la sentenza per gli imputati coinvolti nel processo sulla droga in provincia.
Tra gli imputati eccellenti chiamati a questo secondo round in Appello spiccavano, tra gli altri Paolo Iuliano, Maria Carnevale, Donato Carnevale, Veronica Bifone, Antonio Cocci, Gaetano Setola, Marianna Nuvoletta, Vincenzo Salvatore Giordano, Luigi Serra, Rosario Agostino Daino, Federica Monopoli, Pietro Di Bernardo, Antonio D’Agostino, Domenico Russo, Francesco Falco.
Sono di Recale, Marcianise, Portico, Curti, Caivano, Cardito, Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere. In primo grado sono stati inflitti in totale circa 150 anni di reclusione ai 18 imputati, residenti a Recale, Marcianise, Portico, Curti, Caivano, Cardito, Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere.
A molti è stato concesso in questo processo uno sconto di pena. La più elevata tocca comunque Paolo Iuliano, al quale sono stati inflitti 13 anni e 8 mesi. Confermate invece le condanne a 4 anni per Antonio Cocci, 1 anno e 8 mesi a Maria Minutillo e 1 anno e 2 mesi a Federica Minopoli. Abbassate le pene per Donato Carnevale a 8 anni; Domenico Russo a 7 anni e 6 mesi; Luigi Serra a 5 anni; Francesco Falco a 4 anni e 4 mesi; Vincenzo Salvatore Giordano a 12 anni e 6 mesi; Gaetano Setola a 6 anni e 10 mesi; Marianna Nuvoletta a 6 anni; Antonio Minutillo a 4 anni; Maria Carnevale a 4 anni; Pietro Di Bernardo a 4 anni; Rosario Mandato a 4 anni.
L’altro filone
Il resto degli indagati è ancora alle prese con i tornanti del rito ordinario in primo grado. L’inchiesta portò a 40 arresti e svelò l’esistenza di almeno tre gruppi di pusher che si rifornivano tutti al Parco Verde di Caivano, mercato della droga che ha quasi soppiantato, come canale di approvvigionamento per il resto della regione, quelle del quartiere napoletano di Scampia.
L’indagine è partita dalla denuncia di un acquirente che ha messo i carabinieri sulle tracce di una prima piazza di spaccio aperta a Caserta. La successiva attività di indagine ha consentito di appurare l’esistenza di tre gruppi dediti all’attività illecita di detenzione e spaccio di stupefacenti.