Mondragone (Red. Cro.). Resta in carcere Antonio Cennami, 54 anni, di Mondragone accusato di aver ucciso il fratello Luigi, 50 anni, lo scorso 11 giugno in località Prisconte dopo l’ennesima lite legata scoppiata perchè la vittima, ad ogni occasione di incontro, contestava al fratello Antonio di una relazione tra l’assassino e la moglie (di Luigi), risalente a quattro anni prima.
Circostanza nota ai familiari come una convinzione e una ossessione della vittima ma, a quanto pare, senza precisi riscontri. Nei prossimi giorni saranno resi noti anche gli esami balistici eseguiti sulla pistola calibro nove trovata appena tre giorni dopo il delitto (il 14 giugno per la precisione) nei pressi del cimitero tra i rovi. Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, l’accusato avrebbe sparato al fratello in seguito a un incontro durante il quale si sarebbe sentito minacciato di vita poiché Luigi era armato con un machete.
Tuttavia, le immagini catturate dalle telecamere del Bar Brunetti mostrano la vittima con un machete in mano senza mostrare segni di aggressività. E lo testimonia anche una donna che era seduta al tavolino del bar che si trova vicino al caseificio La Reale in zona Prisconte.
I contrasti tra i due fratelli erano noti da tempo e sembrano essere stati accentuati da presunti dissapori familiari, inclusa la convinzione errata della vittima che Antonio avesse avuto una relazione con la moglie di Luigi anni prima. Questo tormento emotivo avrebbe contribuito a litigi continui tra i fratelli, culminati nella tragica morte di Luigi. Ma dall’inchiesta emerge anche un litigio tra i fratelli il giorno prima del delitto, ovvero il 10 giugno, quando Luigi minacciò con una pistola il fratello Antonio: lo racconta un parente. E c’è anche una minaccia con la pistola da parte di Luigi alla moglie a seguito di un altro litigio sempre lo stesso giorno dove la vittima annuncia di volere andare via da casa.