CASERTA. “La legalità è anche una questione di testa”: è lo slogan scelto da Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa-Cna e Confartigianato per la campagna volta al contrasto dell’abusivismo nei settori dell’acconciatura e dell’estetica, promosso con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. A sposare l’iniziativa è anche Cna Campania Nord che, in una nota firmata da segretario e presidente, Francesco Geremia e Vincenzo Santo, sostiene come “l’azione di sensibilizzazione che stiamo mettendo in campo ha come obiettivo quello di tutelare le tante imprese che operano nel comparto dei servizi alla persona, che si trovano a fronteggiare la concorrenza sleale di quei lavoratori che girano per le case a nero, senza rispettare norme di sicurezza e di igiene, che danneggiano il mercato e che, nel contempo, non tutelano l’utente finale”.
Cna Campania Nord spiega come “il fenomeno sia fortemente diffuso nelle province di Napoli, Caserta e Benevento e come da sempre Cna lavori per arginarlo”. Stando ai dati forniti dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, l’abusivismo nel settore dei servizi alla persona (tra cui rientrano le attività di acconciatura ed estetica) è in continua crescita, con un tasso di irregolarità del 27,6%.
“Si tratta del valore più alto tra i vari settori – viene evidenziato – e supera di gran lunga il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%.Tale fenomeno è stato aggravato dalle conseguenze della pandemia, che ha consentito l’inserimento nel mercato di figure che, a dispetto delle disposizioni di chiusura di saloni di acconciatura e centri estetici, hanno erogato prestazioni a domicilio, sottraendo in tal modo clientela agli operatori regolari”. “Affidarsi a professionisti competenti e riconosciuti, significa scegliere un servizio di qualità che rispetta i parametri di legge e tutela la salute dei clienti – concludono Geremia e Santo – Confidiamo nel sostegno delle istituzioni alle nostre battaglie contro l’abusivismo. Risultati concreti, infatti, si possono ottenere se solo associazioni di categoria, operatori del settore e cittadini remano dalla stessa parte”.