Caserta. Due provenienze diverse, due bagagli in spalla differenti, due giovani idee di pizza distinte, ma un’unica ambizione comune: quella di raccontarsi tramite la sacra arte che vibra loro tra le mani.
Giovedì 27 giugno, “La Bolla”, noto ristorante pizzeria di Caserta, interno a “Villa Maria Cristina”, ospita “Bro Pizzeria”, rinomato locale napoletano per accompagnare gli ospiti, in un percorso che, da Castel Capuano alla Reggia di Caserta, tocca le tappe di un’asse destinato da sempre a fare storia, moda e leggenda.
Simone De Gregorio e Ciro Tutino, pizzaioli rispettivamente delle due realtà, approfittando della stima e dell’affetto reciproco, hanno deciso di incontrarsi e confrontarsi al loro posto preferito, il banco, promettendo di far divertire e riflettere, con le loro creazioni, i presenti.
Chi sono Simone e Ciro?
Simone è uno scugnizzo, un sognatore, un resiliente, se non fosse che questa parola ultimamente è un po’ troppo abusata.
Il figlio dei “panettieri” di Secondigliano, cresciuto con le mani in pasta, a soli 15 anni, ha cominciato a muovere i primi passi in una pizzeria di quartiere che lo ha accolto.
Che avesse il sacro fuoco, era fatto, in breve tempo, noto a tutti, soprattutto a suo nonno, che prima di spegnersi, gli disse di aver ereditato le mani ed il cuore del suo bisnonno. Nella sua tecnica artigianale, il connubio tra la scuola napoletana e quella casertana, due rette incidenti che racchiudono lo spirito e il culto per la pizza.
Ciro, invece, è nipote di Ciro, figlio di Michele e fratello di Antonio e rappresenta la quinta generazione di una famiglia storica di pizzaioli napoletani.
La sua storia, parte da lontano, da quando, cioè, Giuseppe Tutino (nonno di Ciro e Giuseppe), padre di Michele sposò Nunzia, appartenente alla famiglia dei pizzaioli Marigliano, che faceva la pizza “ogge a otto”.
Dopo anni di esperienza trascorsi a Firenze, Ciro ha cominciato a concepire l’idea di un locale moderno, ma ancorato profondamente alla tradizione napoletana.
La serata, che avrà luogo nelle sale del premiato locale casertano, prevede un menù giocato a quattro mani che p mette a confronto, più che due giovani professionisti, due giovani idee di pizza con tutto il fascino e il mistero che le contraddistingue.