SAN CIPRIANO D’AVERSA. L’imprenditore Maurizio Capoluongo non è più un sorvegliato speciale. La Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni con le quali si è pronunciata sul ricorso presentato dalla difesa del 63enne ritenuto vicinissimo sia al boss Michele Zagaria che al primogenito di Sandokan Nicola Schiavone.
Il tribunale ha rigettato l’appello depositato contro la decisione del tribunale che aveva voluto prolungare di un anno la sorveglianza speciale per Capoluongo. La misura era stata disposta dopo la condanna a 8 anni di reclusione decretata per la sua partecipazione al clan dei Casalesi. La difesa però ha fatto evidenziare la mancata pericolosità sociale di Capoluogo.
Dopo un rimpallo di ricoorsi è stata annullata l’ordinanza con rinvio per un nuovo giudizio al tribunale della sorveglianza di Napoli.