SAN NICOLA LA STRADA. E’ stato il marito a bruciarla viva: non fu suicidio. Il verdetto definitivo è arrivato nei giorni scorsi su uno dei casi di cronaca più scabrosi degli ultimi anni, che tocca anche la provincia di Caserta, visto che la vittima era di origine sannicolese.
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo di Senbel Habdrerrahim, 57enne marocchino e uxoricida a tutti gli effetti dopo l’ultimo pronunciamento degli ermellini. L’uomo resterà in carcere tutta la vita per l’omicidio della moglie Mina Safine, 45 anni di San Nicola la Strada. La donna morì dopo essere stata bruciata viva la sera del 20 settembre 2020 nel loro appartamento di Urago Mella, centro alle porte di Brescia.
Secondo la versione del marito la donna era depressa e si sarebbe data fuoco da sola dopo essersi cosparsa di liquido. Sarebbe stato proprio lui a soccorrerla ma le ustioni erano troppo gravi. Una tesi sconfessata da ben tre gradi di giudizio.