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Prof carbonizzato, la decisione della Procura: indagini chiuse per il sospettato

 

CELLOLE. Sono state chiuse le indagini nei confronti di Angelo Gentile, l’82enne sospettato dell’omicidio del docente Pietro Caprio (nella foto), il cui corpo carbonizzato è stato trovato a inizio novembre in un’auto bruciata a Baia Domizia.

Secondo quanto emerso dallo sviluppo investigativo non ci fu premeditazione dietro il delitto. Per gli inquirenti che indagano sul caso – carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca e Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – alla base dell’omicidio ci sarebbero vecchi rancori legati ad un debito che il presunto assassino aveva con la vittima; circostanza che lo stesso 82enne aveva rivelato a carabinieri e pm (sostituti procuratori Chiara Esposito e Gionata Fiore) dopo essere stato portato in caserma, anche se l’anziano aveva spiegato di aver estinto il debito nello scorso mese di settembre.

Ad accendere sospetti sull’ex operaio nonché agricoltore sono state le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza comunali, che hanno ripreso la Fiat Palio del presunto assassino e la Dacia Duster della vittima imboccare insieme poco dopo le 14 di venerdì tre novembre via Pietre Bianche, una stradina di campagna di Baia Domizia; la Palio dell’anziano è stata poi vista mentre intorno alle 14.30 usciva da sola dalla stradina, mentre non c’era traccia dell’auto di Caprio, il cui corpo carbonizzato nell’auto bruciata è stato ritrovato 24 ore dopo. Tuttavia su questa ricostruzione non ci sono mai state ammissioni da parte dell’imputato che ora rischia il processo: si attende la fissazione dell’udienza.