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Voto di scambio, verdetto bis per gli Esposito’s

MADDALONI. Un’assoluzione e due riduzioni di pena. In queste ore la quarta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli ha emesso il verdetto di secondo grado nei confronti di Salvatore, Eduardo e Teresa Esposito.

La decisione a sorpresa riguarda Salvatore Esposito, assolto dopo la condanna e due anni per voto di scambio. Ridotta da un anno e otto mesi ad un anno e tre mesi con pena sospesa la condanna per l’ex consigliera Teresa Esposito ed Eduardo Esposito entrambi fratelli del ras Antonio Esposito “o’ sapunaro” (estraneo all’inchiesta). In primo grado fu assolto il sindaco Andrea De Filippo e la Procura non presentò ricorso.

Lo scenario è quello delle elezioni amministrative del giugno 2018 quando Teresa Esposito è stata candidata risultando seconda con una lista civica. Malgrado i 297 voti presi non venne eletta. Secondo la ricostruzione della Procura i voti per le amministrative venivano venduti a cifre tra 10 e 30 euro. Dalle indagini della Polizia di Stato, che hanno consentito di scoprire il voto inquinato dalla camorra nel comune casertano, sono emersi diversi episodi che descrivono il mercimonio delle preferenze.

In una intercettazione Teresa Esposito chiede il voto anche alla famiglia di un uomo che, come lei e’ candidato, ma in un’altra lista. I familiari accettano di votarla ma dividendo le preferenze tra il loro parente e Teresa Esposito. Teresa, pero’, a differenza dello zio, paga per ogni voto. Proprio per questo motivo tra i componenti la famigliola scoppia un litigio per accaparrarsi il voto alla sorella di Antonio Esposito, per intascare i 30 euro. Per mettere pace e non scontentare nessuno – emerge dall’intercettazione – viene proposto di suddividere il denaro del voto a Teresa, alcune decine di euro, tra chi avrebbe votato la sorella del boss e chi invece doveva concedere la preferenza allo zio, senza prendere un euro.