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Elezioni in salsa maceratese, siamo alle solite. La vera competizione manca da 20 anni

Macerata Campania. Uno spettacolo davvero deprimente quello che sta andando in scena a Macerata Campania in vista di questa campagna elettorale.

Ad appena 4 settimane dalla presentazione delle liste il quadro resta completamente indefinito.

A parte la candidatura a sindaco dell’avvocato Giovanni Battista Di Matteo oramai sicura, preparata da diversi mesi con un programma per la città già stilato, tutti gli altri sono alla ricerca di alleanze anche improbabili, pur di presentarsi con una squadra che possa replicare i risultati delle precedenti tre elezioni amministrative.

In pratica si cerca di mettere insieme candidati portavoti in barba anche alle ideologie partitiche, pur di vincere le elezioni.

Ci sono almeno 3/4 ex consiglieri che in spregio alle vere necessità della popolazione pensano solo dove andarsi a piazzare pur di pescare la mandria vincente.

Anziché mettere insieme proposte e programmi per rilanciare una cittadina sprofondata letteralmente nell’oblio, dove tutto cade a pezzi, si cerca di proporre il solito minestrone come è accaduto nelle elezioni del 2010, 2015, 2020.

Elezioni in pratica che si sono decise prima ancora di andare a votare dove la disparità delle forze in campo era palese.

Quelle del 2020 poi non ne parliamo proprio, una noia mortale, con il candidato sindaco vincente che non fece mezzo comizio con la scusa del Covid.

Non si comprende perché Macerata non debba avere una competizione reale basata sul confronto e sui programmi, dove il candidato si possa rapportare in modo vero con il popolo: “Io voglio fare questo, dobbiamo fare una zona artigianale, dobbiamo realizzare un parcheggio qui, dobbiamo aumentare la videosorveglianza, perché tra pochi mesi i carabinieri se ne vanno a Recale!”.

Come stanno facendo a Curti, tanto per citare una realtà limitrofa…

Una competizione reale può solo essere di slancio ad un paese che si sveglia soltanto una volta all’anno per una settimana quando c’è la festa di Sant’Antuono, poi si va in letargo fino all’anno successivo.

Basta con queste minestre riscaldate in salsa maceratese: lo dovete alla gente non ne può più ed è stanca…