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Strangolò la madre: Rems ancora non disponibile per il 30enne

Capodrise (red cro). A quasi un mese dalla sentenza di proscioglimento per omicidio decisa dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, non è ancora disponibile la struttura dove il 30enne Francesco Plumitallo autore dello strangolamento mortale della madre – dovrà essere custodito per 2 anni per la sua pericolosità sociale. Al momento è detenuto ancora nel reparto del carcere di Santa Maria Capua Vetere riservato a detenuti con problemi psichici.

Il trentenne, nipote di monsignor Giovanni Vella vicario della diocesi di Caserta, finì sotto processo per l’omicidio della madre Patrizia Lombardi Vella, detta Rosa, 55 anni, strangolata il 14 novembre scorso nella casa di Capodrise  in cui i due vivevano (i genitori erano separati).

Lo attende la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza In quanto è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere e prosicolto perché il fatto non costituisce reato. L’incapacità di intendere e volere del giovane era emersa prima dell’inizio del processo, durante le indagini, quando fu effettuata con lo strumento dell’incidente probatorio, una perizia psichiatrica sul 30enne: quando uccise la madre era in cura presso il dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Caserta e la mattina del delitto non aveva preso i medicinali che gli erano stati prescritti. Dalla perizia disposta dal giudice , emerse che il 30enne era incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Il collegio prese atto della perizia prosciogliendo il trentenne matricida.