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A Napoli, il primo vicolo che celebra le donne dell’arte e della cultura

NAPOLI – l’8 marzo scorso, in ricorrenza della Festa della Donna, è stato inaugurato a Napoli il primo vicolo dedicato alle donne della cultura e dell’arte.

Si tratta di vicoletto Donnaregina, traversa della centralissima via Duomo che conduce a Largo Donnaregina e al Museo Diocesano. Condannato per lungo tempo al degrado, ricettacolo di sporcizia e illegalità, il vicolo è stato rivalutato e aperto al pubblico.

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Vicolo della Cultura” e dalla libreria e caffè letterario A&M Bookstore. I murales, che rappresentano i ritratti di famose esponenti della cultura mondiale, tra le quali Frida Kahlo, Matilde Serao e Artemisia Gentileschi, sono stati realizzati dall’artista napoletana Trisha Palma.

Ne parliamo con Anna Minucci e Andrea Ambrosino, proprietari e gestori di A&M Bookstore.

Com’è nata l’iniziativa del “vicolo delle donne”?

Il vicolo delle donne nasce dal desiderio di riqualificare vicoletto Donnaregina, desiderio che si è rafforzato quando, a marzo 2020, ci hanno derubati entrando proprio dalle vetrine che affacciano sul vicolo. Inoltre, ci piace essere sempre attivi socialmente e, da quando abbiamo aperto, cerchiamo di fare qualcosa di costruttivo per la nostra città e il nostro quartiere.

Vicoletto Donnaregina è stata in passato una strada piuttosto malfamata. Qual è stato il vostro impegno per permetterne la rivalutazione?

Dare luce ad un vicolo abbandonato, dare luce in senso astratto, ma anche concreto, giacché ci facciamo carico dei costi di illuminazione. Inoltre promuoviamo il book crossing attraverso delle edicole votive che sono state installate proprio nel vicolo e che diventano piccole biblioteche all’aperto. Il nostro impegno sarà quello di rendere vivo il vicolo con eventi all’esterno a scopo culturale.

Come risponde il quartiere alle vostre iniziative?

Abbiamo clienti ormai affezionati che, da quando ci conoscono, non ci hanno più abbandonati. Quando facciamo “rumore”, altri si ricordano dell’importanza di una libreria e allora sono presenti per darci una mano e sostenerci. Il più delle volte, però, ci sentiamo abbandonati. Abbiamo bisogno di sostegno tutto l’anno per continuare a resistere. Se moriamo noi, muore anche il progetto del

vicoletto.

A&M Bookstore è diventato un punto di riferimento per il centro antico di Napoli: dopo la chiusura di diverse, storiche librerie, pensiamo, ad esempio, a Guida o a Pironti in piazza Dante, e la proliferazione di esercizi che stanno cambiando (forse in peggio) il volto dei decumani, quale credete possa essere il vostro impatto nella salvaguardia dell’integrità del patrimonio culturale della città?

Salvaguardiamo l’integrità del patrimonio per l’appunto perché siamo una libreria e nel centro storico non può mancare. È un biglietto di visita anche per i turisti, ma l’idea di essere anche bar non è un caso. Bisogna comunque stare al passo coi tempi.

Il vicolo delle donne: iniziative all’orizzonte?

Abbiamo in programma un corso di pittura con l’artista Trisha Palma, che pensiamo di tenere proprio nel vicolo.