San Tammaro. La Fondazione Real Sito di Carditello, guidata dal presidente Maurizio Maddaloni, mette a disposizione 20 posti per i giovani, con età compresa tra 18 e 28 anni, che intendono candidarsi al bando di servizio civile. Una opportunità concreta per formarsi e mettersi in gioco, operando come volontario del Servizio Civile Universale nel Real Sito di Carditello.
I volontari selezionati avranno la possibilità, per un intero anno (25 ore settimanali), di supportare le attività di Amministrazione, Ufficio Tecnico, Area Marketing e Comunicazione e Area Eventi, contribuendo all’accoglienza turistica, alla progettazione dei percorsi educativi e alla promozione del Carditello Festival.
Un importante progetto di valorizzazione culturale, turistica e sociale, nell’ambito del programma “Open to Reggia” promosso dalla Fondazione Amesci, una delle più innovative realtà nazionali di Servizio Civile.
Domande da inviare esclusivamente online, entro le ore 14 del 15 febbraio 2024, al sito https://domandaonline. serviziocivile.it/ (indicando il codice della Fondazione Real Sito di Carditello: 219259).
“La Fondazione intende aprire le porte e lasciarsi contaminare dall’entusiasmo di studenti e giovani talenti – spiega Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello – promuovendo lo sviluppo sostenibile e affermandosi come punto di riferimento per la comunità locale. Siamo concentrati particolarmente sul ruolo dei musei che, oltre a curare progetti di tutela e valorizzazione culturale, possono ispirare i cambiamenti in atto nella società e formare una nuova generazione di ecoturisti, facendosi veicolo delle politiche ambientali e creando una vasta rete di partenariati locali, in grado di integrare beni comuni ed economia circolare”.
Il Real Sito di Carditello – voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli – ospita una palazzina dalle linee neoclassiche, con ambienti destinati ad azienda agricola, boschi di pertinenza e un’area riservata alle corse dei cavalli, realizzata come un antico circo romano.
Ancora oggi è il più grande ippodromo al mondo inserito all’interno del perimetro di una residenza reale: il galoppatoio accoglieva sino a 30mila persone, che partecipavano alle manifestazioni equestri popolari che si svolgevano all’interno del sito.
La tenuta era destinata all’allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Qui era situata la Reale Industria della Pagliara delle Bufale. La Reggia di Carditello rappresentava, dunque, un mirabile esempio dell’imprenditoria illuminata promossa dalla casa reale borbonica.