Casal di Principe. Dibattiti e forum per “salvare la bufala campana” e un vero e proprio requiem in memoria della strage di bufala. E’ stato partecipato l’evento organizzato dalla Rete “Salviamo l’Allevamento di territorio “e dall’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, tenutosi nel weekend nel Casertano, tra Casal di Principe e Grazzanise, comuni epicentro da due anni della protesta degli allevatori bufalini, che si battono per il ritiro del Piano di eradicazione di brucellosi e tbc bufaline della Regione Campania, varato nel marzo 2022, a loro parere troppo sbilanciato verso gli abbattimenti dei capi anche solo positivi più che sulla prevenzione delle malattie.
Maria Muscarà, consigliere regionale del Gruppo Misto, parla di “grande successo per la manifestazione in difesa degli allevatori e delle bufale casertane, con tantissimi artisti che sono scesi in campo per difendere l’oro bianco della Campania. Dove non arriva la politica, arrivano la cultura e l’arte! Ringrazio Patrizio Rispo, Rosaria De Cicco, Alan De Luca sempre presenti per le battaglie civili che riguardano la nostra terra”. Sabato ci sono stati i dibattiti mentre domenica gli spettacoli, che si sono tenuti in una stalla di Grazzanise appartenente ad un allevamento dove tutte le bufale sono state abbattute.
“Erano presenti tante associazioni e cittadini, e c’era tanta rabbia – aggiunge la Muscarà – nel non vedere più le bufale in quelle stalle. L’intento della manifestazione è stato proprio quello di dare voce agli allevatori che non hanno più voce, e di denunciare la totale indifferenza della Regione Campania, che continua a procedere con un piano di eradicazione ‘non’ più della Brucellosi, ma ormai delle bufale casertane, con il risultato che oltre 100mila bufale sane sono state macellate senza alcun motivo e con la conclusione di aver visto chiudere quasi la metà delle imprese della provincia di Caserta in pochissimi anni. Gli allevatori non si fermano, questa è una vera lotta. Si parla di Autonomia Differenziata, ma niente era più autonomo di questo settore realmente trucidato e vilipeso. Il prossimo passo deve essere il commissariamento della Regione Campania; il governo può farlo”.