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Pugile ucciso nella movida, omicida ottiene lo sconto: ecco il nuovo verdetto

 

CASERTA/SAN MARCO EVANGELISTA. Sconto di quasi quattro anni in Appello per Gabriel Ippolito, 23enne di Caivano imputato per aver ucciso in via Vico a Caserta, nell’agosto 2021, l’allora 18enne Gennaro Leone con una coltellata alla coscia.

In primo grado la Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo aveva condannato a 21 anni ed un mese di carcere Gabriel Ippolito, ma nella requisitoria il procuratore generale aveva chiesto un abbassamento della pena a 19 anni. La Corte è andata oltre riformando la sentenza e infliggendo 17 anni e 7 mesi al giovane caivanese.

La Corte presieduta da Roberto Donatiello aveva disposto inoltre l’invio degli atti in Procura per indagare su eventuali mancanze dei medici dell’ospedale di Caserta che la notte tra il 28 e 29 agosto 2021 soccorsero Leone; questi arrivò nel presidio sanitario del capoluogo con una profonda emorragia alla coscia causata dalla coltellata di Ippolito, che gli aveva reciso l’arteria femorale, e morì dissanguato. La difesa ha chiesto di acquisire alcuni elementi e testimonianze nel nuovo processo soprattutto in riferimento ai soccorsi ed ad eventuali responsabili mediche. Chiesta l’escussione del carabiniere che ha eseguito le indagini per l’eventuale inutilizzabilità del video come elemento di prova.

Già per i giudici di primo grado andavano realizzati ulteriori accertamenti sui momenti finali della vita del 18enne Leone, nonostante sia stata riconosciuta la colpevolezza di Ippolito, condannato per omicidio volontario, sebbene con la pena minima prevista per questa fattispecie.

I giudici hanno inoltre riconosciuto le attenuanti generiche come chiesto dal pm, disponendo per il 22enne di Caivano l’interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre al risarcimento nei confronti delle parti civili, da quantificare in sede civile, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 100mila euro nei confronti dei genitori di Gennaro, di 70mila euro per ciascun fratello, 7mila euro per il Comune di Caserta e 5mila per la fondazione Polis.

Leone, studente e pugile – è stato ricostruito nel processo – ebbe un litigio per futili motivi con Gabriel Ippolito, che lo accoltellò ad una gamba lasciandolo sul selciato in una pozza di sangue; Leone morì poi in ospedale. Ippolito fu arrestato il giorno dopo, quando ammise le sue colpe.