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Imprenditore fa ritrovare la prova della tangente: “Pagai 40mila euro per quell’appalto”

CAPUA/CASAPESENNA/CALVI RISORTA. Dopo l’inizio della sua collaborazione con la giustizia l’imprenditore Francesco Zagaria fa ritrovare agli investigatori un manoscritto dal quale si evince la veridicità di quanto affermato in uno dei suoi primi interrogatori.

Nel documento sequestrato e poi finito agli atti ci sarebbe, infatti, la prova di una tangente erogata da “Ciccio ‘e Brezza”, questo lo storico soprannome di Zagaria, a favore di Piero Cappello, indagato eccellente dell’ultima inchiesta su appalti e camorra nel Casertano.

“Non so che in che modo la gara sia stata truccata dal punto di vista tecnico. Posso però dirvi con certezza che il progetto per l’offerta migliorativa della mia ditta venne redato all’interno dello stesso studio dove era stato redatto quello per un altro Comune poco prima.

Per la progettazione e per il versamento della tangente pagai 40mila euro per il tramite di mio fratello Orlando, di cui 30mila servivano all’ingegnere ed altri 10mila al presidente Cappello. La somma nel suo complesso fu da me versata in varie tranches sempre nelle mani di mio fratello Orlando. Dopo l’aggiudicazione svolsi regolarmente i lavori e li ho completati nel 2017 poco prima del mio arresto”.