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Cangiano: «Le mani della camorra sul Superbonus, ma lo Stato vince ancora»

«Lo Stato continua a non dare tregua alla criminalità organizzata casertana. Un altro durissimo colpo è stato, infatti, inferto alla camorra casalese, con l’arresto da parte della Polizia di Stato su mandato della Dda di Napoli, del nuovo reggente di fatto del clan, a capo del tentativo di riorganizzazione criminale dei casalesi.
Tremano le vene ai polsi nel leggere le motivazioni alla base dell’arresto. Soprattutto vien fuori un sentimento di rabbia e sconforto per quanto emerge in relazione soprattutto al famigerato bonus 110%, diventato una vera fonte di ricchezza per finanziare gli affari di questa nuova generazione di camorristi. Lo denunciamo da mesi, pur tra mille polemiche, mille attacchi e mille speculazioni politiche. I fatti giudiziari di queste ore ci danno ragione.
La camorra non è scomparsa. È stata fortemente ridimensionata, ma non ha certo abdicato all’idea di riaffermare il suo potere in queste zone, soprattutto se alcune scellerate misure dei Governi precedenti le hanno praticamente fornito gli strumenti per truffare lo Stato e arricchirsi indebitamente con denaro pubblico. Per fortuna con noi la musica è cambiata e non lo dico io. Lo dice la cronaca, lo raccontano le indagini, lo confermano gli arresti. Non ci fermeremo in questa battaglia di civiltà e legalità».
Lo dichiara Gimmi Cangiano, vicepresidente della Commissione Ecomafie