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Dal Reddito ai 350 euro, ma ha 48 anni e non lo vuole nessuna azienda: “Non posso pagare l’affitto”

CASERTA. Non decolla la piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) voluta dal Governo per formare e offrire opportunità di lavoro agli ex percettori del reddito di cittadinanza.

C’è stato qualche iniziale problema tecnico, ma le persone raccontano i timori e le speranze di chi aveva il reddito e ora non vuole trovarsi senza nulla, o immagina di rientrare tra i beneficiari tramite la procedura di presa in carico dei servizi sociali. L’Ansa ha raccolto alcune di queste testimonianze.

 “Ad ora non ho più niente e abito in una casa che non posso permettermi più, non posso pagare l’affitto e nemmeno le utenze e anche se aderissi alla piattaforma SIISL per il programma formazione e lavoro, con 350 euro non ci farei nulla”, spiega un 48enne casertano cui il reddito di cittadinanza è stato tolto con un sms; le sue parole sintetizzano il pensiero di tanti ex percettori, cui oggi gli stessi gestori di Caf o di sportelli per il reddito chiedono di aspettare ad iscriversi sulla piattaforma, quantomeno in attesa di indicazioni più specifiche.

Ad ora infatti non c’è stato alcun assalto degli ex percettori ad iscriversi al Siisl, ma presto come rivela un dipendente di Centro per l’Impiego (Cpi) del Casertano, “le stesse circolari regionali ci allertano che tra qualche giorno, forse dopo la metà del mese, quando il sistema diventerà pienamente operativo e aumenteranno le iscrizioni alla piattaforma, avremo una grande affluenza di ex percettori che vorranno sapere dei corsi o delle opportunità di lavoro”.

Il 48enne casertano ex percettore spiega bene le difficoltà che si vivranno anche dal 1° settembre nella sua testimonianza raccolta dall’Ansa. “Per 4 anni l’ho percepito rispettando il decreto del precedente governo. Ci tengo a sottolineare che più volte mi sono presentato durante i primi 3 anni al CPI per avere informazioni sulla mia situazione e mi hanno sempre mandato via perché dicevano che non dovevo essere io a recarmi lì ma loro a contattarmi”. Solo a luglio 2022 “ho firmato il patto di servizio; la funzionaria del CPI di Caserta lo ha compilato di servizio indicando la mia formazione professionale e le mie esperienze lavorative ma non ha saputo indirizzarmi o darmi delle opportunità di lavoro valide. Semplicemente la risposta della funzionaria è stata ‘non ci sono offerte di lavoro per il suo profilo, le faremo sapere’. Detto ciò ho firmato e me ne sono tornato a capo chino a casa”.

Il 48enne è stato richiamato molti mesi dopo, ad aprile 2023. “Mi hanno fatto firmare un altro patto di servizio dove ho aderito anche al programma nuovo del governo, il GOL per i corsi di formazione, ma nessuno mi ha contatto per propormi alcun corso. Ho voluto dare una svolta alla mia vita e aderire a questo progetto perché credevo di poter trovare delle opportunità migliori. Ma dopo i 35 anni, poche aziende sono disposte ad assumerti”.