Caserta. Il barista 50enne, con pochissimi anni di contributi, avendo lavorato da 20 anni sempre in nero, vorrebbe formarsi, è iscritto da qualche mese al progetto Gol “ma i corsi non sono mai partiti”. E intanto ha perso il reddito di cittadinanza, e ora non sa come andare avanti.
Lo racconta all’agenzia Ansa, Vincenzo Fiano, responsabile dello Sportello per il reddito del Centro sociale Ex Canapificio di Caserta, che assiste centinaia di famiglie e persone che fino a poche settimane fa percepivano il reddito di cittadinanza.
Uno spaccato di difficoltà in una provincia che ha avuto tante famiglie che hanno fatto ricorso al reddito di cittadinanza. E insieme anche la casa. Il Rdc dava diritto anche al contributo per il fitto e avendo il proprietario di casa chiesto un anno di pigione anticipata rischia di non avere un tetto. Fiano parla anche dei corsi di formazione e dello spaesamento che c’è in questo momento di cambiamento.
Ci sono poi tanti ex percettori spaventati dal futuro, visto che il supporto formazione e lavoro, partito dal primo settembre prevede un contributo mensile di 350 rinnovabile una sola volta. L’esperienza passata è quella di corsi di formazione che partono a singhiozzo, e spesso non formano realmente.
Insomma sono tante le criticità che la sospensione del reddito di cittadinanza sta provocando per gli utenti come per chi deve gestire, tra uffici del lavoro, Caf e sportelli di associazioni, l’enorme flusso di persone che tra Caserta e Napoli si ritrova senza un sostegno.