CARINOLA. “Continuano gli eventi critici” negli istituti penitenziari della Campania: secondo quanto rende noto il segretario regionale della Campania del Sappe Tiziana Guacci “nella casa circondariale di Salerno un detenuto ha sfasciato l’intera parete della propria cella; lo stesso detenuto, nella giornata di giovedì ha rotto la serratura del gabbiotto del corridoio che accede ai reparti detentivi. Verso le 15, poi, sempre nel carcere di Salerno, un altro detenuto ha spruzzato la polvere di un estintore contro un agente di polizia penitenziaria”.
Sempre ieri mattina, dice ancora Guacci, nel carcere di Avellino, “un detenuto ha scaraventato una bomboletta del gas contro il cancello di sbarramento e successivamente ha lanciato il manico della scopa contro un agente di polizia penitenziaria intervenuto per ripristinare l’ordine”.
“E intanto il Prap – sottolinea il Sappe – continua a far girare i detenuti facinorosi nell’ambito del distretto campano, disponendo trasferimenti negli stessi istituti dove hanno posto in essere comportamenti violenti”. “Lo scorso 22 agosto – rende noto Guacci – un detenuto della casa circondariale di Salerno già trasferito per ordine e sicurezza da altro istituto campano si è reso protagonista di una serie di gravissimi comportamenti (oltraggio , resistenza e minacce al personale ) che sono culminati in un incendio appiccato alla sala giudici avvocati che ha costretto tre agenti a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto soccorso di Salerno per intossicazione da fumo. Per uno è stato disposto anche il ricovero”.
“Il detenuto – spiega Guacci – ha attuato questi atti con la pretesa di essere trasferito presso il carcere di Carinola” e “dalle notizie assunte dal personale in servizio, nonostante il parere negativo del carcere di provenienza, è stato effettivamente trasferito presso la sede desiderata, dal provveditorato”.
“Tale atteggiamento da parte del Prap campano, – dice ancora la sindacalista – cioè quello di assecondare i desideri espressi con queste modalità, rappresenta una seria sconfitta dello Stato, che si arrende alle richieste dei detenuti che pongono in essere atti turbativi dell’ordine e della sicurezza. Tutto ciò porterà a legittimare tali atteggiamenti da parte di altri detenuti del distretto campano con atti di emulazione e quindi con un aumento degli eventi critici come già sta succedendo negli ultimi due anni presso gli istituti penitenziari della Regione”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi di Salerno ed Avellino, e denuncia: “presto torneremo in piazza per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e per rivendicare tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e taser, su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”. (ANSA).