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L’ultimo viaggio di un combattente nato: addio al maestro-poliziotto

TRENTOLA DUCENTA. Ha combattuto come ha sempre fatto nella sua vita. E’ andato ancora una volta oltre i suoi limiti, ma poi si è congedato da un mondo che ora lo piange.

Non ce l’ha fatta Vittorio Raia, appartenente alla Polizia di Stato e maestro di arti marziali, ricoverato da due settimane al Cardarelli di Napoli in seguito ad un malore. La situazione era apparsa da subito molto grave, poi nelle ultime ore la notizia che nessuno avrebbe voluto ascoltare.

Vittorio Raia aveva appena 53 anni ed era un punto di riferimento nel mondo del judo, soprattutto nell’agro aversano, avendo una scuola di arti marziali a Trentola Ducenta.

“Difficile non sorridere quando si parla di Vittorio, con Vittorio… Dal sorriso dietro al borbottío, al sorriso sornione e pungente, a quello amaro, a quello complice.” scrive l’amico Fabio Della Moglie

“Osservatore acuto, persona schietta, sanguigna, pessimista, tenebrosa, propositiva…a tratti tenero. Judoka di rara competenza agonistica, che non ha mai rifuggito il fascino delle altre forme di judo, né tantomeno della formazione e dello studio, che ha fortemente voluto che i figli approfondissero. Vittorio se n’è andato, tutto d’un tratto, come una spazzata improvvisa che arriva quando meno te l’aspetti. Lui, vedendo la scena, avrebbe riso, ancora una volta, a denti stretti, allontanandosi nel silenzio. Di pochi posso dire che abbiano vissuto il tatami con l’intensità, l’amore e la dedizione totalizzante con cui l’ha vissuto lui. Certe persone non se ne andranno mai…lui è una di queste. Ciao Vitto…io e te ci capivamo. Il mio personale cordoglio e le condoglianze dello staff di educajudo alla sua famiglia, ai suoi tanti allievi e a chi gli ha voluto bene.”

I funerali si terranno mercoledì 30, alle ore 10, presso la chiesa di San Giovanni Battista (Marianella – Napoli).

Il messaggio più intriso d’amore è del figlio che lo ricorda così: “Ogni parola sarebbe superflua, tu sai bene cosa sei per me. Non posso che ringraziarti… grazie di tutto ciò che sei stato e tutto ciò che mi hai trasmesso ma soprattutto grazie per essere mio padre. Sei e sarai per sempre il mio eroe, la mia colonna, la mia spalla forte, il mio consigliere il mio tutto. Sono davvero orgoglioso di essere tuo figlio. Sappi che questo non è un addio ma un arrivederci, perché ci rivedremo e torneremo a brindare insieme come abbiamo sempre fatto.
Ciao Vittó… ciao papà, a presto❤️”