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Muore a 38 anni mentre aspetta medico, la lettera da brividi del marito: “Siamo persi senza te”

 

CASALUCE/TEVEROLA. Parole che non possono lasciare indifferenti e che meritano giustizia. Per Lucia De Gais, morta sabato mattina, ad appena 38 anni per un malore improvviso, mentre attendeva l’arrivo di un ambulanza col medico. Per i suoi figli che cresceranno nel suo ricordo. Per suo marito, il fotografo Luigi Messina, che in una lettera bellissima le ha reso omaggio in attesa che chi di dovere provveda a dare almeno giustizia a questa famiglia ed alle comunità di Teverola e Casaluce.

La lettera del marito

“Ehi Lu ti scrivo questa lettera dopo 23 anni che stiamo insieme. Incomincio con ricordati il nostro primo episodio che ci faceva tanto ridere! Mi dicesti “Ti amo”. Cosa? Risposi io. Ti chiamo? E io ah! avevo capito male e da allora nacque il nostro amore. Sei stata il mio unico grande amore mi hai dato due stelle tra l’altro uguali a te, li guardo e rivedo te. Tu li amavi tantissimo e spero che avrò la forza per crescerli e andare avanti. Più di tutto mi aiuti tu. Mi dispiace che non sono riuscito a salvarti, mi si è spezzato il cuore vedendoti sparire pian piano. Ti chiedo scusa se qualche volta mi sono arrabbiato. Ti chiedo scusa se a causa del mio lavoro costante a volte ti ho trascurata ma era solo per non far mancare niente a te e ai nostri figli. Ti chiedo scusa quando mettevo in disordine nel bagno e schizzavo tutti i vetri. Ti chiedo scusa quando ti sporcavo le federe del cuscino. Ti chiedo scusa quando mi dicevi di far aggiustare il portoncino che non funzionava elettricamente. Ah, ho provveduto stamattina hai visto? Mi manchi amore mio ma stasera più del solito.

Resto sempre a casa perché non c’è nessun posto in cui vorrei essere, e non m’importa della gente quando inchino la testa e piango come un bambino e mi dice di farmi forza. Non so se ci rincontreremo un giorno. Se esiste l’aldilà. Lo sai non sono mai stato credente, ti ho sempre detto che il credente è colui che nella vita ha avuto una disgrazia e questo è il momento di credere. Perdonami di avercela avuta con te per le tue ultime parole che mi rimbombano nella testa. Mi hai detto: sei stato “la mia vita” quando potevi dire stai attento ai miei figli. Forse lo hai dato per scontato. Tutti mi dicono che ti sognano: chi mi dice che ridevi, chi dice che ti ha visto ballare. Spero che quando ti sognerò rifaremo l’amore. Spero che il mio lavoro mi aiuti a distrarmi dal dolore ma no dai tuoi ricordi. Sei stata la cosa più bella della mia vita.

Vorrei seguirti, ma già so che se li lascio soli non mi perdonerai mai. Tu avevi sempre le parole adatte per alleviare le mie ansie e farmi sentire bene. Abbiamo fatto tanti sacrifici in questa casa per realizzare il nostro sogno, ma il destino può ferire con la stessa forza con cui può benedirla, e mi chiedo perché te ne sei andata così presto. Questo letto senza di te è un vuoto nella mia anima, la tua bellezza era sempre impareggiabile, le tue labbra i tuoi occhi erano come l’alba e il tramonto.

Mi angoscia vedere i nostri bimbi che piangono e ridono mentre giocano. Volevo tenerti la mano quando Antonio e Gaetano il giorno in cui si sposavano, ma tutto ciò non sarà possibile. Ti ho detto tante volte che ti amo, ma sempre con leggerezza. Adesso però ti dico ti amo con tutto me stesso e con le lacrime che bagnano il telefono. Senza di te sono perduto. Sono una vagabondo senza casa, un uccello solitario che vola senza destinazione. Questa è la mia vita senza te amore mio. Spero di rincontrarci presto luce dei miei occhi il tuo “Lu””.

La tragedia

Alle 5 di sabato mattina scatta l’allarme nell’abitazione di Teverola dove Lucia, originaria della vicina Casaluce, vive col marito e coi figli. La prima ambulanza, chiamata per la crisi respiratoria, arriva in via Mazzini senza medico. Una contraddizione alla luce delle condizioni di Lucia.

Arriva una seconda ambulanza, stavolta con un medico, e coi carabinieri. L’equipe tenta di salvare la vita a Lucia ma ormai è troppo tardi: la donna muore poco dopo gettando due comunità nello sconforto. Sulla salma della donna è stato disposto l’esame autoptico e i carabinieri, dopo aver acquisito le testimonianze dei familiari, hanno aperto un’indagine.