CASTEL VOLTURNO. Questa mattina, presso la sala consiliare del Comune di Castel Volturno, è stato presentato il progetto esecutivo della Nuova Cittadella Scolastica.
Accompagnata dal deputato casertano di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano, è giunta in città per l’occasione Paola Frassinetti, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Introdotti dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Castelvolturno Pasquale Marrandino, sono intervenuti il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ettore Acerra, il consigliere regionale Alfonso Piscitelli, il sindaco Luigi Petrella, il deputato Cangiano e la sottosegretaria Frassinetti.
La Nuova Cittadella Scolastica di Castel Volturno, presentata da uno dei tecnici dello studio che ha pianificato il progetto, sarà costruita con risorse del Pnrr per quasi 30 milioni di euro; si tratta di un finanziamento da record, il più alto in Italia per la realizzazione di nuove scuole. Stando al piano che sarà ultimato entro il 2026, i plessi che ospiteranno alunni delle Materne, Primarie e Secondarie saranno realizzati in un’unica area, secondo quella che è una consuetudine sempre più diffusa nel resto d’Europa. La cittadella di Castel Volturno è candidata ad essere nei prossimi anni la scuola più bella d’Italia.
Il deputato Cangiano ha affermato: «La realizzazione di una Cittadella Scolastica a Castelvolturno è un progetto di straordinaria importanza per una città che ancora oggi è costretta ad affrontare problematiche di diversa natura. L’impegno del nostro governo per questa zona della Provincia di Caserta è costante e la presenza oggi del sottosegretario alla Pubblica Istruzione Paola Frassinetti ne è l’ennesima dimostrazione. La nascita di una struttura all’avanguardia a livello nazionale ed europeo, candidata ad essere una delle scuole più belle d’Italia, è un primo tassello per il rilancio di Castel Volturno e di tutto il Litorale domizio. Occorre continuare a lavorare per riqualificare la città; l’obiettivo è quello di sfruttare totalmente le enormi potenzialità di questa zona, purtroppo per anni abbandonata al proprio destino».