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Stadio e politica, il movimento dei Della Rocca replica a Guida e tira in ballo pure l’esempio del ‘Berlusca’

San Felice a Cancello/Arienzo. Il movimento San Felice a Cancello Libera-progressista-democratica-solidale risponde al sindaco di Arienzo in merito al divieto nel periodo della campagna elettorale dell’uso del campo sportivo a Fiorenzo della Rocca, perché simpatizzante di un movimento politico progressista.

La nota del Movimento SFaC LPDS alla notizia:

“Arienzo è stata indicata come una cittadina simbolo del buon governo. Riteniamo dunque che chi governa Arienzo debba essere una maggioranza assennata e rispettosa della legge. Sorprendono dunque le dichiarazioni del sindaco di Arienzo riportate nel succitato articolo. Senza intenzione di fare polemica spicciola poniamo allora alcune domande di sostanza al sindaco di una cittadina apparentemente bene governata:

1-È possibile limitare pro-tempore la libera circolazione e la partecipazione di un cittadino alla vita sociale sulla base di una simpatia per un movimento politico?

Cosa dice la Costituzione  e la Legge italiana in merito?

2-Se c’è un tema di sfruttamento potenziale di bambini e di giovani per fini politici, allora il Vescovo che ha portato in piazza famiglie con bambini per parlare di necessità di voto libero e responsabile a San Felice a Cancello è da censurare alla pari di Della Rocca?

3-La mera coincidenza tra la figura di presidente di una associazione sportiva e quella di un simpatizzante di attività politica rappresenta automaticamente un elemento di possibile costante condizionamento politico di i giovani? Si configura il reato di interesse privato in un ufficio che sfrutta un bene pubblico (lo stadio)? allora un riferimento culturale e politico nazionale come Silvio Berlusconi sarebbe da condannare giorno per giorno più volte al giorno? È giustificata la interdizione pro-tempore di della rocca? Il pericolo di indebito condizionamento sarebbe attuale, visto che una vasta platea di partecipanti alla vita dell’associazione sportiva sono non votanti?

Chiediamo non per spicciola polemica, ma per capire se esiste ancora una società dei diritti e doveri o se invece siamo oramai soggetti ad organi di governo che stabiliscono autonomamente ciò che è giusto o meno.

Poste queste semplici domande, chiediamo agli attori politici della città di San Felice a Cancello di dire pubblicamente se le affermazioni del Sindaco di Arienzo rispecchiano o meno principi democratici e di ragionevolezza della vita civile, oppure se siano lesive dei principi di diritto che garantiscono a tutti noi libera cittadinanza.

In sostanza, chi sta con le tesi del Sindaco di Arienzo?”