San Felice a Cancello/Arienzo/Airola. Lo scrivemmo lo scorso anno che la DDA di Napoli aveva messo nel mirino la gang dei Casari, l’associazione per lo spaccio della droga guidata dal mastro casaro Cesare Martone da Talanico. E così sta andando…
Oggi il pm De Ponte ha richiesto le condanne per quello che è stato un sodalizio attivo tra le due valli. Numeri che fanno tremare i polsi, anche perché stiamo parlando di un rito abbreviato.
Successivamente c’è stata la discussione degli avvocati difensori: Orlando Sgambati per di Rosa Pellegrino, Mauro Iodice e Giuseppe Dessì per Carfora Biagio, Davide Pascarella per Papa Michele Gilles e Giuseppina di Nuzzo per Affinita Giorgio.
Il processo è stato rinviato al 3 aprile per la discussione delle posizioni difese da Clemente Crisci, tra queste quella del capo promotore e poi i verdetti.
Ecco le richieste di condanna
- Cesare Martone 45 anni di Talanico, chiesti 22 anni di carcere
- Biagio Angelo Carfora 51 anni di Arienzo, chiesti 10 anni
- Michele Gilles Papa 39enne di Santa Maria a Vico, chiesti 10 anni
(solo i suddetti sono ai domiciliari, mentre a piede libero sono)
- Salvatore Quartara 41enne di San Felice via Circumvallazione, chiesti anni 7
- Pellegrino Di Rosa 46enne di Talanico detto Rinuccio o Lanfranco via San Vincenzo San Felice, barbiere, chiesti anni 7
- Aniello Martone, 39enne fratello del casaro, via San Vincenzo San Felice, chiesti anni 6 mesi 8
- Vito Quartara 35enne di San Felice via Circumvallazione, anni 6 e mesi 8
- Francesco Vassallo detto Masaniello 40 anni di Airola RITO ORDINARIO
- Giorgio Affinita 27enne di San Felice via San Pietro, chiesti anni 4 e mesi 4
- Danila Daniele detta Dana 32 anni di Arienzo Fontanavecchia, anni 1 e mesi 4 + multa da 1200 euro
- Garabajiu Olesea detta Alessia 41 anni domiciliata in Arpaia anni 1 e mesi 4 + multa da 1200 euro
Di fatto era la terza organizzazione della zona, dopo quella dei Sazioni, guidati da Alessio Biondillo e dei Cervinari con Antonio e Filippo Piscitelli. Chiaramente si occupavano prevalentemente della zona della bassa valle Caudina a San Felice e zone limitrofe stavano già questi.
Ecco cosa diceva il mastro casaro Martone nelle intercettazioni
Una struttura organizzata
Risulta evidente l’esistenza di una struttura organizzata, operativa in Campania nelle province di Caserta Benevento ed Avellino e principalmente nella zona della Valle Caudina, facente capo a Cesare Martone, che ha visto tra i suoi accoliti diversi componenti del suo nucleo familiare.
Si tratta di un’organizzazione che è risultata dedita stabilmente ed attraverso un consolidato modus operandi, al traffico di sostanze stupefacenti.
In particolare, la lettura incrociata di quanto, di volta in volta, è emerso dalle fonti di prova tecnica, dalle dichiarazioni degli abituali acquirenti, e dalle parallele attività investigative, ha consentito di delineare l’esistenza di una struttura che per quanto rudimentale, era organizzata in modo da garantire la soddisfazione delle continue richieste dei singoli assuntori di sostanza stupefacente che, per lo più previo contatto con il pusher ed utilizzando un linguaggio convenzionale, ricevevano laddove si trovavano, la consegna dello stupefacente provvedendo contestualmente a versare il corrispettivo.
E’ emersa la continuità dei traffici ed i precisi ruoli assunti dai co- indagati preposti taluni alla custodia ed altri alla preparazione delle dosi, altri ancor alla distribuzione itinerante delle dosi medesime.
Il tutto ha indotto è fondato la contestazione associativa.