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Cellulari con foto e dati degli agenti indagati finiscono ai periti: “Togliete fatti privati”

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Tornano alla Procura per una nuova consulenza che li “depuri” dalla documentazione strettamente personale i sub-cloni, ovvero i file estratti dai cellulari sequestrati agli imputati del processo per il pestaggio dei detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere, avvenuto il 6 aprile 2020; sono 105 le persone, tra poliziotti penitenziari, funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) e medici dell’Asl di Caserta, imputate nel dibattimento in corso all’aula bunker annessa al carcere davanti alla Corte d’Assise del tribunale sammaritano.

Il presidente del collegio Roberto Donatiello ha stabilito con ordinanza integrativo che i sub-cloni tornino alla Procura di Santa Maria Capua Vetere perché “non è stato rispettato da parte dei consulenti della Procura il protocollo relativo all’estrapolazione nei cellulari del materiale attinente il processo”. Il presidente ha spiegato che sono stati acquisiti agli atti “una pluralità di foto, documenti e messaggi relativi alla vita privata degli indagati, che vanno necessariamente depurati”; sembra che tra i messaggi acquisiti ve ne siano anche alcuni di natura sessuale. Alla Procura toccherà dunque, come stabilito dalla Corte, fare un ulteriore lavoro di selezione e cernita del materiale sia dal punto di vista probatorio, scegliendo solo quello attinente alle accuse, che dal punto di visita cronologico, visto che il periodo di tempo da considerare va dal primo marzo 2020 al momento in cui i cellulari sono stati sequestrati (giugno 2020).

L’udienza è stata poi rinviata al prossimo otto marzo per l’avvio dell’istruttoria dibattimentale; verrà infatti sentito il primo testimone dell’accusa, ovvero l’ufficiale dei carabinieri Emanuele Macrì, ex Comandante della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere che per primo ha indagato sui pestaggi avvenuti in carcere nell’aprile 2020. Per l’otto marzo dovrebbe essere inoltre sostituito anche il giudice a latere, che andrà a ricoprire un altro incarico.