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De Filippo vuole fare una torre di Babele: ci prova anche con il Pd

Maddaloni. Mentre sul fronte delle opposizioni è ancora poco chiaro il percorso che le sue componenti intendono intraprendere per presentare un progetto politico alle prossime amministrative, il sindaco Andrea De Filippo è impegnato a costruire nuove alleanze ed evitare eventuali fughe dalla maggioranza.

 

Destra e Sinistra non fa differenza a Maddaloni

La scelta di ufficializzare qualche mese fa la sua ricandidatura con una coalizione composta esclusivamente da civiche senza liste con simboli di partito è funzionale proprio a questo obiettivo. Dopo essere riuscito a tenere insieme nella sua Amministrazione destra e sinistra, come nel caso di Italia Viva, Forza Italia e Lega, a mantenere aperto il rapporto sia con l’onorevole Gianpiero Zinzi sia con il consigliere regionale Vincenzo Santangelo, inserendo propri uomini all’interno dell’esecutivo, ora pensa di poter inglobare anche il Partito Democratico.
Ma se per la Lega e Italia Viva il problema della presentazione dei simboli è già risolto, in quanto entrambi i partiti sono orientati a scendere in campo con liste civiche o candidando propri rappresentanti in Maddaloni nel Cuore, il Partito Democratico è ancora impreparato a questa eventualità e una scelta di questo tipo sicuramente potrebbe determinare contraccolpi nella base, anche se, in particolare nelle aree riconducibili ai consiglieri comunali uscenti, c’è chi spinge per questa soluzione.

 

Buoni uffici con pezzi del Pd

Non sono un mistero i buoni rapporti, facilmente riscontrabili nel dibattito del consiglio comunale ma anche in occasioni private, tra il sindaco De Filippo e Michele Russo ad esempio, come risulta essere più che fondata la possibilità che la consigliera Imperia Tagliafierro, espressione della famiglia Barletta, i medici proprietari della Clinica di San Michele, e del presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, sia sempre più vicina al primo cittadino uscente. Ancora poco chiara è invece la posizione del veterano Alfonso Ventrone, uno dei commissari cittadini del Pd, uomo dell’onorevole Stefano Graziano, e del figlio Giovanni, primo dei non eletti alle ultime elezioni e pronto a ricandidarsi per proseguire la lunga tradizione familiare.

 

Le opposizioni in fase di stallo, non c’è ancora un’alternativa

Tutto questo spiegherebbe anche la fase di stallo e i ritardi nella convocazione da parte del Pd delle civiche e dei partiti riconducibili a questa area politica, e all’opposizione più in generale, per costruire l’alternativa a De Filippo. Ovviamente se l’accordo con il Pd, che si dovrebbe presentare a questo punto con una civica, si dovesse concretizzare resta da capire come De Filippo potrebbe riuscire a far quadrare il cerchio anche con le forze di centrodestra con cui è attualmente alleato, come Forza Italia e Lega.
Tentare un’operazione trasversale di questo tipo potrebbe infatti determinare nuovi scenari determinando la presa di posizione dei leader provinciali dei singoli partiti di presentare suoi territori coalizioni espressione dello schema nazionale.