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Tangenti all’Asl, 4 fascicoli per oltre 50 imputati

AVERSA. Tutti rinviati in attesa dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia (30 dicembre 2022) i quattro processi sul sistema di tangenti scoperto al dipartimento di Igiene Mentale (Dsm) dell’Asl di Caserta, che ha sede ad Aversa.

E’ stato il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Napoli Nord Daniele Grunieri, davanti al quale sono confluiti tutti e quattro i fascicoli di indagine – una cinquantina in totale gli imputati – a disporre il rinvio dei procedimenti sui quali la riforma Cartabia potrebbe avere un importante impatto, soprattutto per quanto riguarda alcuni reati che potrebbero rientrare nella lista delle fattispecie non più ostative alla concessione di misure alternative al carcere; ciò vorrebbe dire che alcuni imputati, sulla base della Cartabia, potrebbero scegliere di accedere a riti alternativi come il patteggiamento con il beneficio della concessione di misure alternative alla reclusione, mentre oggi tale possibilità è loro preclusa.

Il gup, che ha rigettato la richiesta di riunire i quattro fascicoli, ha aderito alle argomentazione dei legali Giovanni Cantelli e Raffaele Costante, difensori dell’imputato Luigi Carrizzone, ex direttore del Dms, figura chiave delle quattro indagini tutte nate dagli accertamenti compiuti dai Carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazione); in uno dei procedimenti – quello principale con 33 imputati – compare anche il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, cui è contestato il reato di traffico di influenze illecite per essere intervenuto, da componente della commissione regionale sanità, presso l’ex direttore dell’Asl di Caserta Mario De Biasio (anch’egli imputato) per prorogare l’incarico a Carizzone, ottenendo da quest’ultimo un pranzo in un ristorante a Lusciano.

Tra gli imputati anche il titolare di alcune strutture sanitarie, Michele Schiavone, che per l’accusa avrebbe ricevuto grazie a Carizzone nelle sue strutture pazienti psichiatrici, ed in cambio avrebbe fatto costosi regali al direttore del Dsm, soprattutto borse firmate e bustarelle.

In altri due procedimenti è contestato a Carrizzone di aver attestato la partecipazione a progetti di infermieri e addetti amministrativi disponendo il pagamento per le ore extra lavorate con danno nei confronti dell’Asl, mentre l’ultimo concerne alcune ipotesi di perizie false fatte da Carrizzone, dietro il pagamento di compensi, poi usate in procedimenti penali.