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Intercettati i conti dei clan, due famiglie si dividono la cassa: ecco i regali di Pasqua

CASAL DI PRINCIPE. Il collaboratore di giustizia Giuseppe Basco, nell’interrogatorio del 04.12.2020, ha ricordato che quando fu scarcerato nel settembre 2018 fu chiamato da Vincenzo Di Caterino e Romolo Corvino che gli chiesero di partecipare ad estorsioni i cui proventi erano destinati alla famiglia Bidognetti, alla quale lui era affiliato.

“Poi precisarono che si trattava di una cassa comune delle famiglie Schiavone e Bidognetti, mentre solo il gruppo Zagaria, ne aveva una autonoma”. Gli affiliati a ciascun gruppo ricevono comunque un compenso per la loro attività. Ne è testimonianza l’ambientale  intercettata sul cellulare in uso a della Corte. Della Corte e Di Tella sono in auto ed il primo ordina al telefono due uova pasquali da 80 euro ciascuna e poi consegna dei soldi al Di Tella dicendo di tenere per sé quanto rimane. Di Tella risponde “eh grazie … allora hai acchiappato”.

I conti e le attività

Della Corte risponde di aver ricevuto 1000 euro e avrebbe dato 200 euro a Bianco (chiamato Mussolino) mentre 140 euro li dava a lui (Di Tella). Della Corte afferma che lui avrebbe voluto dargli anche di più ma al momento non può e Di Tella risponde che non deve preoccuparsi.

Anche il collaboratore di giustizia Mario Iavarazzo, nel corso dell’interrogatorio del 14.07.2020 individua Raffaele Caterino come soggetto specializzato nei furti di auto e nei cavalli di ritorno “attivita che gestiva sia in proprio che sudisposizione dei capozona del suo rione” e, tra i soggetti per conto dei quali aveva operato, indica Della Corte Giovanni, Corvino Romolo, ed altri…”.