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Falsi permessi retribuiti, Procura rimedia all’errore e chiede processo per l’ex sindaco: la data

MARCIANISE. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto ufficialmente il processo per la vicenda delle firme false per i permessi che vede indagati l’ora ex Antonello Velardi per concorso di falso ideologico e materiale finalizzati alla truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico (il Comune). Il 31 ottobre scorso il pm Gerardina Cozzolino ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex primo cittadino: l’udienza preliminare è stata fissata per il 26 gennaio 2023.

La richiesta di rinvio a giudizio era diventata un problema sostanziale dopo che il legale di Velardi, avvocato Gennaro Iannotti, aveva dimostrato di non aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, nè via pec nè con la modalità classica, come invece suo diritto. Per questo il giudice Mercone si è visto costretto a stralciare la posizione del solo Velardi e a rimandarla all’esame del pubblico ministero per difetto di notifica. L’iter ora si è concluso regolarmente e quindi a gennaio sarà il gup a pronunciarsi sull’eventuale rinvio a giudizio. A rappresentare le parti civili anche l’avvocato Mariano Omarto.

Si procede a parte per l’ex segretario comunale Onofrio Tartaglione, anche lui indagato. 

L’indagine

I fatti sono relativi al primo mandato da sindaco di Velardi (2016-2019), e riguardano i permessi retribuiti, pari a circa 15mila euro, che Velardi ha ricevuto dal Comune di Marcianise per essersi assentato dal quotidiano Il Mattino, di cui in quel periodo era caporedattore centrale; Velardi è stato poi licenziato per giusta causa dal quotidiano napoletano nel novembre 2020.

Per la Procura – sostituto Gerardina Cozzolino – i permessi di cui Velardi avrebbe usufruito, attesterebbero fatti non veri, cioè che Velardi era presente in giunta per cui non poteva recarsi al quotidiano. Per l’ufficio inquirente, Velardi non avrebbe preso parte alle riunioni dell’esecutivo oggetto dell’indagine, e inoltre sarebbero state falsificate dal segretario comunale Onofrio Tartaglione le delibere successive alle riunioni di giunta che davano atto della presenza di Velardi. Il processo è nato dalla denuncia del consigliere comunale di Marcianise Dario Abbate.