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“Esterno Notte”, tratto umano e psicologico del rapimento Moro

Di 16 Novembre 2022Attualità

Roma. Vita e amore. Odio et amo avrebbe parafrasato così, il poeta Catullo.

In attesa dell’ultima puntata di giovedì dello sceneggiato di Marco Bellocchio, iniziamo col fare una prima analisi delle prime due puntate. In onda su “Rai Uno” in prima serata lunedì e martedì , “Esterno Notte” titolo del film descrive in un quadro: “psichedelico e nichilistico”, gli avvenimenti drammatici che ci furono nell’Italia degli anni di piombo, colmati poi  con il rapimento e l’uccisione dell’onorevole Aldo Moro. Un ritratto struggente e tagliente degli anni post ’68 tratteggiati dalla rivoluzione studentesca e sfociati, in seguito, con la costituzione delle Brigate Rosse.

Dopo “Buongiorno, notte” datato 2003 il regista Bellocchio ritorna sugli avvenimenti che colpirono l’onorevole Moro. Questa volta, però utilizzando uno sguardo ed una visione post-ideologica, molto meno politica, ma con un’occhio indirizzato direttamente sulla condizione umana e psicologica dei personaggi.

Due momenti topici lasciano trasparire, perfettamente questo tratto umano-psicologico: l’incontro tra la Signora Moro e Papa Paolo VI, nella viscerale preoccupazione della prima per le infamanti dichiarazioni sul marito e le condizioni preoccupanti dello stesso (ed è nel segmento filmico dedicato ad Eleonora Moro in cui è racchiuso il senso e lo zenit di un’opera che, fin dall’inizio, parla di vita e di amore), e di seguito le rassicurazioni del secondo con un cospicuo riscatto in danaro da dare ai brigatisti. L’altro è la rappresentazione plastica dell’allora Ministro degli Interni Francesco Cossiga, caduto in una totale crisi di nervi; tanto da trasformarsi proprio nel corpo e nella mente nel corso del film.

Il tutto raffigurato come una Via Crucis dello Statista Moro. Attenti, però, quello che vuole fare Bellocchio non è un processo alla classe politica (pur caricando loro di un peso che negli anni non accenna a diminuire) bensì si concentra sul racconto emotivo dei fatti e delle divagazioni.

Grazie, alla naturale intimità e al categorico rispetto, “Esterno Notte” è dramma che si trasforma in amore. Un amore vissuto nell’assolutezza, nella ribellione e nella immortalità del tempo.

In attesa dell’ultima puntata di giovedì,