MADDALONI. Ora possiamo dirlo. Su Hagal ci avevamo visto giusto. Fummo tra i primi a trattare l’argomento alla luce delle prime perquisizioni al punto da meritarci le attenzioni di uno degli indagati, Massimo Amendola, maddalonese, esattamente un anno fa scrisse (a noi ed ad altri colleghi) una nota molto dura, parlando di diffamazioni e falsità. La pubblicammo perchè ritenemmo di dare spazio, da garantisti, a una parte della quale aveva trattato, certo in modo non edificante. Avevamo ragione alla luce della minuziosa indagine della Digos che paventa addirittura un rischio terroristico.
Ecco la nota che l’associazione Ordine di Hagal inviò, provvedendo a pubblicare il link, finito in bella mostra stasera nel servizio del Tg5 dell’edizione delle 20.
Così scrisse Hagal
“L’associazione “l’Ordine di Hagal”, a seguito di pubblicazione di articoli sul suo conto con contenuti assolutamente non veritieri e in alcuni casi ampiamente diffamatori, ( oltretutto in fase di indagini ancora completamente in corso), diffusi nei confronti delle persone del Presidente e del Vice Presidente, di cui sono state date anche le generalità, realizzando di essa un’ immagine ed una connotazione ampiamente negativa, a dispetto della realtà riscontrabile evidentemente anche negli articoli pubblicati e pubblici sul sito della stessa, che ha messo a repentaglio perfino la sicurezza delle famiglie dei suddetti, aizzando una tensione mediatica gratuita e deleteria per tutti, in tempi già tesi per l’emergenza in atto, si è trovata costretta ad emettere il seguente comunicato stampa che invia in allegato, invitandovi a darne LA MASSIMA diffusione.”
“Farei una strage in caserma”
Si dice pronto a fare una strage “come l’ha fatta quello in Neozelanda, però non andrei dai neri, andrei alla caserma a Marigliano”, il 25enne Gianpiero Testa, una delle cinque persone per le quali il gip ha disposto l’arresto in carcere nell’ambito delle indagini che oggi hanno consentito di decapitare l’associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista denominata Ordine di Hagal. Testa, nel corso di diverse conversazioni e comunicazioni intercettate dagli inquirenti, ha manifestato pensieri ricorrenti di gesti eclatanti, da kamikaze, per togliersi la vita e anche il proposito di uccidere i carabinieri di Marigliano.
Testa, secondo gli inquirenti, avrebbe parlato di fare del male ai militari dell’arma dopo un arresto per rissa, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere, il 17 settembre 2016 e dopo essere stato identificato sempre dai militari il 12 novembre 2020. Il 18 dicembre 2020 viene intercettato mentre parla con la madre: il giovane si lamenta delle misure imposte dal Governo per contrastare l’epidemia e dei controlli delle forze dell’ordine. E si dice determinato ad uccidere un carabiniere qualora si recasse a casa sua per un controllo, suicidandosi subito dopo.