CESA/CASAL DI PRINCIPE. Saranno celebrati oggi alle 16,30 nella chiesa di San Cesario i funerali di Francesco Petito, il 49enne deceduto dopo un incidente sul lavoro in via Saturno a Casal di Principe. Lascia la moglie Lucia e due figli, Michele e Rocco.
Il 49enne di Cesa stava lavorando per conto di un’impresa su un capannone industriale di via Saturno; l’operaio stava effettuando un sopralluogo quando il tetto ha ceduto provocandone la caduta da un’altezza di cinque metri. Sul posto poco dopo è giunto un mezzo del 118, che ha trasportato il lavoratore all’ospedale di Aversa, poi trasferito nell’azienda ospedaliera di Caserta dove è deceduto. La Procura di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta.
Il ricordo dei sindacati
“La morte di Francesco Petito ieri in un cantiere di Casal di Principe è assurda, non la si può accettare”. Così in una nota la segretaria della Fillea-Cgil di Caserta, Irene Velotti interviene sull’incidente mortale che ha coinvolto Francesco Petito, il 49enne operaio edile di Cesa, sposato, due figli, caduto da un’altezza di cinque metri in seguito al cedimento del tetto durante un sopralluogo su un capannone industriale in via Saturno a Casal di Principe. Nel mirino della Velotti i controlli che mancano.
“La provincia di Caserta resta un territorio poco presidiato – denuncia la sindacalista – soprattutto per quello che riguarda i controlli degli organi ispettivi circa la sicurezza nei cantieri edili. Le assunzioni di migliaia di ispettori del lavoro potrebbero ogni giorno evitare dei morti, ma le promesse di porre mano alla carenze di organico non sono mai state mantenute. Se ci fossero gli adeguati controlli e le dovute sanzioni – ribadisce la Velotti – si potrebbe evitare ad una moglie di restare vedova, a dei figli di restare orfani o a dei genitori di perdere un figlio.”
Francesco noi lo conoscevamo bene da anni – ricorda la segretaria casertana dei lavoratori edili – era uno di noi, un lavoratore attento, scrupoloso nel dovere ed esigente nel diritto. Era un lavoratore esperto, che lavorava da anni nel settore edile e da sempre contrario ad accettare proposte di lavoro non in regola, e per questo ci contattava sempre per verificare la sua posizione retributiva e contributiva, era diventato un nostro amico, se non ci chiamava lo chiamavamo noi. Questa tragedia colpisce il nostro sindacato, la Fillea-Cgil, nel profondo per l’amicizia e la stima che tutti noi avevamo per Francesco. Saremo a fianco dei familiari per garantire loro il massimo della tutela”.