VALLE DI MADDALONI. Questa mattina nella chiesa di San Pietro Apostolo, alla presenza di mons. Giuseppe Mazzafaro vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata dei Goti il tenente Giacomo Geloso, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, ha restituito a Don Giuseppe Campagnuolo, parroco della Chiesa di San Pietro Apostolo di Valle di Maddaloni, il dipinto raffigurante la Vergine con Bambino e Santa Lucia, rubato nel 1993. Presenti i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Maddaloni con il capitano Esposito. C’era anche il sindaco Buzzo.
La storia della chiesa
Le prime notizie risalgono al 1308, riportate in Rationes Decimarum Italiae ed è indicata come Monasterium S. Petri de Valle e, successivamente, nel 1325, In Castro Vallis. La sua fondazione è da collocare, agevolmente, tra il X e XI secolo durante il declino del dominio longobardo, in località Votta, ove attualmente vi sono terreni ancora di proprietà della parrocchia di San Pietro. Per circa 189 anni non si hanno notizie. Nel 1514 non è più indicato Monasterium ma Ecclesia e solo successivamente, nel 1531, fu espressamente denominata Cura.
Nel 1601 il vescovo Giulio Santucci, dopo varie alternanze di visite pastorali, trovò la chiesa in cattive condizioni e così ordinò all’arciprete don Ottavio Gloria che venisse abbattuta per poi costruirne una nuova nell’abitato per maggiore comodità degli abitanti. Nel 1621 con giubilo della popolazione, la nuova chiesa venne ufficialmente inaugurata del vescovo Ettore Diotallevi. Per circa quattro secoli non si hanno sostanziali notizie se non l’aver subito alcune trasformazioni che hanno teso ad ampliare la chiesa e renderla più agevole al culto. Gli ultimi lavori di ampliamento, che ne hanno mutato la fisionomia, furono fatti eseguire dall’arciprete don Alfredo de Lucia.