MONDRAGONE. Ieri prima udienza dibattimentale dinanzi al Presidente della Prima Sezione Penale dott. Giovanni Caparco del Tribunale Sammaritano. Pubblico Ministero dott. Gionata Fiore. La presidente e tre scrutatrici di un seggio elettorale di Mondragone per le elezioni regionali del 2015, rinviate a giudizio dal Giudice delle Indagini Preliminari Alessia Stadio che non accolse la richiesta di rito abbreviato per Vincenza Marino, difesa dall’avv. Raffaele Crisileo sono comparse oggi dinanzi al Tribunale. Nell’udienza preliminare era stata chiesta una perizia grafologica dopo che i difensori di Marino avevano depositato una consulenza di parte a firma del Prof. Alberto Bravo.
Tra gli imputati ci sono la presidente del seggio elettorale numero 22 di Mondragone, Rachele Miraglia (difesa dall’avvocatessa Marta Ceraldi e Nicola Ucciero) e le altre due scrutatrici dello stesso seggi, Michela Di Maio, Maddalena Marano e difese dagli avvocati Edmondo Caterino e Giovanni Lavanga e Vincenza Marino (difesa dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo ). L’inchiesta è sulle presunte schede falsificate a favore del consigliere regionale Giovanni Zannini candidato alle elezioni regionali di sette anni fa. I carabinieri di Mondragone per effettuare le indagini partitirono da un ricorso amministrativo presentato dalla candidata Filomena Letizia in competizione alle elezioni regionali 2015 con Giovanni Zannini nella lista «Centro Democratico».
Zannini fu eletto ma la Letizia ha sempre sostenuto che il seggio spettasse a lei e per questo fece ricorso. Nel processo lei si e’ costituita parte civile. Durante i controlli delle schede, emerse però il sospetto che alcune schede elettorali scrutinate fossero state contraffatte. Di qui l’accusa di concorso nella falsificazione di schede elettorali per le componenti del seggio.