CASTEL VOLTURNO. Il sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere Annalisa Imparato ha disposto il fermo per l’uomo responsabile dell’omicidio del barbiere Luigi Izzo, avvenuto a Castel Volturno, e per il figlio 27enne. L’accusa è di omicidio volontario per il primo, reo confesso, e concorso nello stesso reato per il figlio, che era in auto quando il papà è sceso accecato dalla rabbia e ha colpito Luigi più volte (si contano tra i quattro e i sei fendenti), e ciò davanti alla moglie del barbiere.
Quasi una sorta di raid punitivo, anche se il responsabile, interrogato nella caserma dell’Arma a Castel Volturno, si è difeso dicendo che quando è sceso dall’auto e si è trovato di fronte Luigi Izzo, avrebbe visto quest’ultimo che avvicinava la mano alla tasca del pantalone tanto da pensare che stesse per estrarre una pistola. Luigi però non aveva alcuna arma con sé.
I due fermati si chiamano Alessandro e Roberto M. , rispettivamente di 53 e 27 anni: sono padre e figlio.
“Devono pagare per il delitto”
“Il brutale omicidio di Luigi Izzo, accoltellato a morte sabato notte sotto casa a Castel Volturno dopo essere stato attirato in trappola dai suoi assassini in seguito ad una lite per futili motivi, testimonia la barbarie senza fine ad opera di criminali di strada sempre più feroci e violenti. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima aveva avuto un diverbio all’esterno di un bar e si era allontanata per non dare seguito alla vicenda. Un branco di assassini decide invece di fargliela pagare e si dirige sotto casa sua facendolo uscire con una scusa e colpendolo con diversi fendenti sotto gli occhi della moglie.
Una spedizione di morte in piena regola per la quale i Carabinieri di Mondragone starebbero già individuando i protagonisti. Chiediamo condanne esemplari per gli assassini di Luigi che hanno pianificato l’aggressione lucidamente e non si sono fatti scrupolo di raggiungerlo fino a casa. Ci auguriamo che per questi criminali vengano adottate condanne esemplari da scontare fino alla fine, senza benefici o riduzioni di pena”. Questo il commento del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.