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Usura per il clan, zio e nipote a processo: fissata l’udienza

CAPODRISE. Comincerà nel mese di novembre il processo per  Domenico Rossetti, 66 anni, di Capodrise, conosciuto come “Capabianc”, e suo nipote, Raffaele Rossetti, 68 anni. Entrambi sono accusati di usura con l’aggravante del metodo mafioso. Secondo la Procura avrebbero agito spendendo il nome dei Belforte.

Il gup ha disposto il rinvio a giudizio e fissato la prima udienza per i due. Zio e nipote sono stati indagati a vario titolo, per i reati di usura ed estorsione, anche mediante l’utilizzo del metodo mafioso. Il provvedimento compendia gli esiti di indagini, svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla D.D.A. di Napoli, nel cui ambito è stato possibile ricostruire alcune condotte usuraie ed estorsive che gli indagati avrebbero posto in essere ai danni di una coppia di coniugi, facendo anche ricorso a forme di intimidazione basate sulla “spendita del nome” del noto clan camorristico dei “Belforte”.

La restituzione coattiva dei singoli prestiti sarebbe avvenuta attraverso la sottrazione, con violenza e minaccia, di un immobile posto a garanzia del debito contratto.