San Felice a Cancello. Ci sono voluti ben 11 carabinieri, divisi tra le stazioni di Cancello Scalo, Maddaloni e Santa Maria a Vico per scortare i 4 protagonisti della terribile rissa di ieri sera in via Cantariello, davanti al giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per la direttissima.
I due fratelli sanfeliciani V.C. di 36 anni (quello ferito in modo serio) e V.A di 35 erano difesi dall’avvocato Giovanni De Lucia, poi c’erano il 35enne P.A., albanese e compagno della 22enne insidiata e un suo amico di appena 21 anni, residente a Giugliano M.A.
Accusati di rissa e lesioni, il giudice ha applicato per tutti il provvedimento dell’obbligo di firma, quindi il 21enne se ne starà a Giugliano (chissà cosa stava combinando qui).
Il sanfeliciano 36enne che ha subito la rottura del setto nasale e la tumefazione all’occhio ha dichiarato che aveva con questa 21enne albanese una relazione da poco più di 5 mesi. Infatti ha riferito che mentre usciva dalla sua casa è stato centrato dalla sprangata del fidanzato.
Dichiarazioni che sono in netto contrasto con quanto aveva posto in essere questa ragazza di 21 anni che il giorno precedente aveva depositato alla stazione dell’arma di Cancello Scalo una denuncia per tentata violenza sessuale da parte del sanfeliciano di via Cantariello, aggiungendo che in quella giornata aveva dovuto usare le maniere forti per cacciarlo via.
L’avvocato Giovanni De Lucia, difensore del ferito, ha chiaramente parlato di premeditazione da parte della coppia albanese, per precostituire una prova, secondo loro la ragazza avrebbe anche istigato il compagno a colpire il sanfeliciano.
Insomma una fusion tra cronaca rosa e cronaca nera, l’episodio ripropone in maniera marcata il problema dell’eccessiva presenza di extracomunitari sul territorio sanfeliciano, una vera e propria piaga, i fatti parlano chiaro.
Gli albanesi ad esempio sono tantissimi e ci sono tanti collegamenti con altre zone del Napoletano e del resto d’Italia. Non più tardi di una settimana fa, poco dopo il Gaudello, i carabinieri di Castello di Cisterna hanno fermato una macchina con alcuni albanesi a bordo, tutti con gravi precedenti per reati contro il patrimonio e residenti al Nord.
Alla domanda su cosa stessero facendo in quella zona questi hanno risposto che si erano recati in un noto bar del centro di San Felice (sempre il solito), gestito frequentato proprio da albanesi, a trovare degli amici. Insomma fatevi due conti per comprendere il giro che esiste e che vede come terra di conquista questa zona della Valle di Suessola, un problema grave che andrebbe affrontato di petto.
La colpa, manco a dirlo, è della gente di San Felice, masochista all’inverosimile, quella che apre le porte al peggio che proviene da fuori, affittando stanze e stabili, per incassare fior di quattrini. LEGGI QUI PER APPROFONDIRE
La nota dei carabinieri
In San Felice a Cancello località S. Marco Trotti – i carabinieri della Stazione di Cancello, a seguito di segnalazione pervenuta al 112, sono intervenuti in quella località per rissa in atto tra più persone. I militari dell’Arma, giunti sul posto hanno trovato quattro persone, due 36enni, un 35enne ed un 21enne, due dei quali armati di pietra e bastoni, che litigavano tra loro riuscendo, con non poche difficoltà, a bloccarli.
Secondo quando ricostruito dai militari dell’Arma la rissa sarebbe scaturita a seguito di un palpeggiamento, alle parti intime, subito della moglie del 21enne di origini albanesi ad opera del 36enne di San Felice a Cancello.