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Uccisa da auto pirata e irregolare, polizia sequestra video decisivi. La lunga scia di sangue

CASTEL VOLTURNO. Ferragosto di sangue sulle strade italiane. Tragico il bilancio degli incidenti che hanno segnato drammaticamente questi giorni di piena estate iniziati con i 4 giovanissimi morti per il ribaltamento dell’auto in provincia di Treviso. In queste ore, invece, la Polizia stradale è a caccia del pirata della strada che a Castel Volturno, ha investito e ucciso una donna di 34 anni di origine polacca, Agata Izabela.

Stava attraversando la statale Domiziana ed era in compagnia di due amici, quando è sbucata una Nissan Micra che l’ha centrata in pieno; il conducente della Nissan ha lasciato l’auto in strada ed è fuggito. La 34enne, secondo quanto riferito dagli amici, sotto choc dopo l’incidente, risiedeva a Napoli ed era in vacanza a Castel Volturno. Peraltro, secondo quanto emerso dai rilievi effettuati sul posto, l’auto pirata non avrebbe dovuto più circolare, essendo risultata rottamata, per cui non vi è alcun proprietario. Sono state acquisite immagini dalle telecamere di videosorveglianza e le testimonianze degli amici della vittima mentre sono in corso accertamenti sul veicolo.

Le indagini sulla tragica notte

“Il drammatico episodio della donna 34enne polacca investita e uccisa da un’auto pirata sulla strada Domitiana a Castel Volturno, si condisce di un particolare terribile che rende  il fatto insopportabilmente vergognoso. L’auto pirata, secondo quanto accertato dalla Polizia stradale,  risulta infatti rottamata e non è intestata ad alcun proprietario. In poche parole non poteva circolare. Una circostanza inaccettabile in un paese civile che ci spinge a chiedere una pena esemplare per il responsabile senza alcuna attenuante e controlli accurati su tutta la filiera delle responsabilità che hanno portato a questo dramma. A partire da chi aveva in custodia l’auto e avrebbe dovuto provvedere a demolirla.  In quella zona ci sono stati troppi episodi simili negli ultimi anni con persone investite da auto a tutta velocità e rimaste  gravemente ferite o decedute. E’ ora di finire questa mattanza. Seguiremo questa vicenda fino a quando non sarà fatta giustizia per Agata Izabela, questo il nome della vittima, che ha avuto la sola colpa di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato dopo aver trascorso insieme agli amici una serata ferragostana in allegria”. Questo il commento del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli che ha ricevuto diversi video e segnalazioni da parte di cittadini indignati per l’accaduto.

La lunga scia di sangue in Italia

Ieri sera nella frazione di Santa Caterina di Pasian di Prato, in provincia di Udine, un bambino di 13 anni stava attraversando la strada con la bici sulle strisce pedonali quando è stato investito da un’auto. Il piccolo è stato sbalzato in avanti di una decina di metri. E’ stato immediatamente soccorso dalle persone presenti e dalla stessa conducente dell’auto investitrice.

Per lui un trauma cranico e la frattura di una gamba. Ed è in preda alla disperazione ed in profondo stato di choc il papà che nel Veneziano, ieri, ha investito e ucciso, in retromarcia la figlioletta di appena 20 mesi. L’uomo non si sarebbe accorto che dietro al mezzo, nel cortile di casa, c’era la piccola, e dopo aver ingranato la retromarcia ha investito la bimba. L’intera comunità di Tombelle di Vigonovo è in preda allo sconforto per l’accaduto. Sempre nella serata di ieri è stato dichiarato morto all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, il dodicenne aostano rimasto ferito in un incidente stradale avvenuto il 12 agosto a Montjovet (Aosta), lungo la strada statale 26. E’ stato dato l’assenso alla donazione degli organi. Le sue condizioni erano da subito state definite gravissime dai sanitari a causa del trauma cranico riportato. Al momento dell’incidente il ragazzino viaggiava su una moto Yamaha guidata dal padre 45enne e indossava il casco. In base ai primi accertamenti dei carabinieri, la moto ha tamponato l’auto che la precedeva e il dodicenne è stato sbalzato a terra. Qui è stato colpito da un’altra auto che sopraggiungeva dal senso opposto.

Nel lungo, infinito, elenco, anche la morte di una coppia nel Modenese, di un giovane nel Potentino, di una donna nel Messinese, di un uomo a Catanzaro, di una donna a Bari e di un 60enne caduto da un monopattino a Modena e deceduto dopo due giorni in ospedale. In Veneto, dove la scia di sangue di questi giorni è iniziata con la morte dei 4 giovani, la Polstrada sta preparando un dossier per la Procura della Repubblica di Treviso, con attenzione particolare alla pericolosità della strada. Mentre presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando la ‘scia di sangue’ causata dagli incidenti stradali nel corso dell’estate, sta pensando “ad una campagna shock sui social media, per innescare il dibattito e la presa di coscienza tra i giovani”.

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