SANTA MARIA CAPUA VETERE. Torna lo spettro del virus in carcere. Secondo il bollettino del Ministero della Giustizia basato sui dati del 5 agosto la scorsa settimana si sono registrati 28 casi Covid nella casa circondariale Uccella di Santa Maria Capua Vetere.
Tra i contagiati 17 sono detenuti e ben 11 agenti di polizia penitenziaria. Quasi tutti i positivi hanno contratto per fortuna il virus in forma asintomatica. Le difficoltà di gestione del carcere tra ferie, provvedimenti vari e casi Covid sono però tante.
Il segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria) Donato Capece è stato in visita nei giorni scorsi nelle carceri campane di Santa Maria Capua Vetere, Secondigliano e Poggioreale, per saggiare con i propri occhi le condizioni in cui lavora il personale della penitenziaria e con cui vengono gestiti i detenuti. “Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni”.
Capece ha parlato anche “della consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici che è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza di tali problematiche, le Autorità competenti non siano ancora state in grado di trovare una soluzione. Se il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi non è in grado di trovare soluzioni alla gravissima situazione delle carceri italiane ed alla tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, deve avere la dignità di dimettersi”.
