Skip to main content

Casertano, virus fa un’altra vittima ma contagi sono in regressione. I dati

Caserta. C’è una nuova vittima del Covid in provincia di Caserta: la curva del contagio è però in calo grazie ai 1387 guariti che superano i 1135 positivi. Ora sono 18059 i casertani alle prese col virus, 253 in meno del giorno prima.

I dati

Positivi odierni: +1135
Deceduti: +1 (1838 totali)
Guariti: +1387
Positivi attuali: -253 (18059)
Tasso positivitò: 18,46%
Test processati: 6147

Città principali: Aversa 1110, Capua 305, Caserta 1303, Maddaloni 784, Marcianise 868, Mondragone 574, San Felice a Cancello 259, Santa Maria Capua Vetere 608

Picco superato in diverse regioni

Dopo avere superato il picco della percentuale di positivi ai test molecolari, in alcune regioni la curva frena la discesa e in altre mostra segni di stasi, mentre in Calabria inverte la tendenza e riprende a crescere. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

“Quasi tutte le regioni hanno superato il picco della percentuale dei positivi ai test molecolari, ma in alcuni casi la discesa sta frenando ed è diventata lineare, come in Toscana e Campania, oppure sta per terminare iniziando così una fase di stasi, come nel Lazio e nelle Marche”, osserva Sebastiani.

“In Calabria, dopo un periodo in cui la crescita si era arrestata, siamo di nuovo in salita”, aggiunge. Secondo l’esperto “un’ipotesi molto probabile per spiegare queste tendenze è l’aumento dei flussi turistici”. Per quanto riguarda i ricoveri, a livello nazionale nei reparti ordinari il picco è atteso “fra 3-4 settimane nelle terapie intensive “entro 12 giorni”. La curva dei decessi è “in crescita lineare” e in proposito Sebastiani rileva quanto sia “Importante fare la quarta dose del vaccino anti Covid-19 per le categorie fragili, in primis per gli anziani”.

A livello regionale, nei ricoveri si osserva un andamento simile a quello nazionale, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. “Ci sono pero’ eccezioni come in Emilia Romagna e Marche, dove – rileva l’esperto – la crescita dei reparti ordinari continua ad essere lineare, e in Abruzzo dove, dopo una fase di decrescita, siamo di nuovo in una fase iniziale di crescita intensa”.

Per Sebastiani ” se fosse ancora attiva la classificazione delle regioni in colori, la Calabria sarebbe in zona gialla, avendo un’occupazione dei reparti ordinari al 34% circa e delle terapie intensive all’11% circa. Per fortuna, la prima curva ha diminuito la velocità con cui cresce, mentre la crescita rimane lineare per quella delle terapie intensive”.

Ecco di seguito la percentuale di occupazione dei reparti ordinari nelle regioni: Umbria (43), Calabria (34), Valle d’Aosta (33), Basilicata (29) Sicilia (27), Liguria (26), Friuli Venezia Giulia (23) Abruzzo e Marche (21), Bolzano (20), Campania ed Emilia Romagna (19), Trento (18), Lazio e Puglia (17), Toscana (16), Lombardia (15), Veneto (13), Sardegna (11), Molise (10), Piemonte (9).